È ufficialmente fuori L’albero delle noci: il brano che ha segnato il debutto di Brunori Sas in gara al 75esimo Festival di Sanremo è disponibile da oggi in radio e su tutte le piattaforme digitali. In uscita oggi 14 febbraio per Island Records, l’album omonimo contenente le dieci tracce del nuovo progetto arriva a cinque anni dall’ultimo lavoro Cip!.
“L’albero delle noci”
Tra i più apprezzati artisti della scena cantautorale contemporanea, ne L’albero delle noci Dario Brunori celebra la gioia e la rivoluzione che una nuova vita porta con sé, suggerendo come ogni nascita sia al tempo stesso una rinascita. Il brano omaggia, già dal titolo, un albero di noce che da oltre tredici anni è parte della sua quotidianità, e sempreverde fonte di ispirazione per le sue canzoni.
Partendo dall’immagine dell’albero, metafora del desiderio di radicamento, Brunori Sas canta le luci e le ombre della paternità: l’amore che non chiede niente in cambio, la felicità assurda e a tratti incontenibile, ma anche la paura di perdere quella felicità, il senso di inadeguatezza di fronte ad un evento tanto importante, il rimpianto per la vita di prima. Nota dopo nota, quello della paternità diventa poetico pretesto per affrontare riflessioni più larghe, sul tempo che passa e sulle stagioni della vita, le foglie che vanno e quelle che vengono.
Il videoclip
L’albero delle noci è anche un videoclip per la regia di Giacomo Triglia e con il contributo di Calabria Film Commission. Pescando a piene mani nella cinematografia internazionale, il video -scritto da Giacomo Triglia e Dario Brunori– mette in scena un delicato e giocoso valzer di famiglia che segue il movimento dei pianeti attorno al Sole per tracciare il sistema cosmico brunoriano, dove a fare capolino sono, frame dopo frame, gli affetti più cari dell’artista. “Il video ha avuto una gestazione abbastanza lunga, non riuscivamo a trovare un’idea che ci convincesse a pieno e che rendesse giustizia al tenore della canzone”, spiega Brunori. “Poi Giacomo Triglia mi ha fatto vedere un film di Béla Tarr, ‘Le armonie di Werckmeister’, e ci siamo ispirati alla rappresentazione vivente del sistema solare per la scena in cui ho coinvolto tutta la mia famiglia, a partire da mia figlia”.