Albano Carrisi è stato ospite di Non Stop News su RTL 102.5, durante l’intervista ha parlato del Festival di Sanremo. Il cantante ha condiviso alcuni ricordi e ha anche chiarito che non è vero che non ci riproverà: “Con tutto il rispetto per le cover, il mio disegno era diverso. Grazie per l’invito, ma ho detto no. Se mi avessero detto Al Bano, quest’anno vogliamo fare altro, avrei capito. È una bugia che non ci riproverò più, ho solo detto di avere la sanremite acuta!. Non sono a Sanremo, lo sanno tutti che non mi hanno voluto a Sanremo perché non ho l’età. Per questo Festival dico solo: ‘No comment’, ma comunque viva Sanremo“.
Le promesse di Amadeus
“A Carlo Conti ho mandato tre canzoni, non una. Volevo davvero chiudere la mia carriera da concorrente con Sanremo, ed era un puro atto d’amore che, ancora una volta, volevo delegare a questo Festival. Con Conti abbiamo avuto un incontro nel suo ufficio, ma non voglio più parlarne. Dico solo: Evviva Sanremo!. L’importante è che ci siano sempre delle svolte, e Sanremo ne ha sempre dare: da Modugno a Celentano, da Vasco Rossi a tanti altri. Del resto, la trasmissione più vista è sempre stata Sanremo. L’Eurovision, per esempio, è figlio proprio dell’idea sanremese. Io tifo per Massimo Ranieri“. Al Bano ha dichiarato che Amadeus: “Anche Amadeus mi ha detto: ‘Vieni, Al Bano, quest’anno ti offro la partecipazione con Morandi e Ranieri. Poi, il prossimo anno, torni in gara’. Io detesto la gente che non mantiene le promesse. Le parole dovrebbero essere sacre“.
I ricordi
“Nel 1968, il mio primo anno da concorrente a Sanremo, ero già famoso grazie al successo di Nel Sole. In quel periodo, ovunque andassi, vincevo. Arrivai a Sanremo e mi ritrovai in mezzo a giganti come Louis Armstrong, Adriano Celentano, Domenico Modugno e tanti altri. Non credevo ai miei occhi! Io, che da bambino sognavo Sanremo, trovarmi lì in mezzo a quei mostri sacri mi impressionò positivamente. In quel momento, pensai di avercela fatta anche io: era la mia prima volta a Sanremo da professionista“. Al Bano ha ricordato: “Una volta il Festival si svolgeva al Casinò e, visto in televisione, sembrava lo stadio del Maracanã. Poi, una volta dentro, ti accorgevi di quanto fosse piccolo: si camminava uno addosso all’altro! Adesso, invece, l’Ariston è un’altra cosa”. Sulla possibilità di spostare il Festival in un’altra città risponde con umorismo: “Vediamo se penseranno anche di spostare il Colosseo in provincia di Napoli“