Skin, intervistata dal Corriere della Sera in vista del ritorno con gli Skunk Anansie con il nuovo singolo An Artist is an Artist, parla di genitorialità. Tanti i temi trattati, dai social al ruolo dell’arte, con particolare enfasi su quello della maternità. Skin sostiene l’importanza di essere un buon genitore e trova spregevole negare il diritto a due donne di essere entrambe madri. E anche sui social e il loro utilizzo ha da dire la sua.
Diritti di genitorialità
Skin ha una figlia di tre anni con la sua compagna di vita, Ladyfag. Rispetto al fatto che in Italia venga riconosciuta esclusivamente la madre biologica, commenta: “Togliere i diritti di due madri a causa del proprio punto di vista è una delle cose più spregevoli che un essere umano possa fare, specie da donna a donna. Come puoi dire a un genitore che non è più tale? Ciò che conta è essere un buon genitore”. Poi su quanto sua figlia abbia cambiato il suo punto di vista: “Al cento per cento perché non si pensa più solo per sé, ma anche alle ripercussioni sugli altri. Tutto cambia: come uso il mio tempo, cosa voglio dire e come”, spiega. “E poi c’è anche una certa leggerezza che entra nella vita, perché qualsiasi cosa mi succeda, per quanto seria, devo comunque intrattenere una bambina di tre anni”.
I social sono un casino
“Dovevano essere un mezzo per rimanere connessi, invece sono solo un fottuto e tossico casino dove la gente mostra il peggio di sé”. I social vengono descritti dall’artista come un pozzo di negatività dal quale, però, non bisogna lasciarsi trascinare. “Gli artisti rischiano di assorbirne la negatività, quindi dobbiamo ricordare che i commenti non sono importanti, anzi per l’80% , inclusi quelli positivi, sono irrilevanti”. E sulla possibilità di migliorare il modo delle persone di stare online: “No, siamo oltre il punto di non ritorno. Credo che la gente smetterà di usare i social. Io l’ho fatto, per me ora sono solo uno strumento di lavoro e, se potessi, li abbandonerei”.