“Squid Game” trend: in Cina nasce il gioco dell’isolamento

Seguendo regole ambigue i partecipanti possono vincere 600 mila yuan.

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Attualità e Cronaca

Sulla scia di Squid Game, anche se fortunatamente senza l’eliminazione fisica dei partecipanti, in Cina si sta diffondendo un nuovo trend: il gioco dell’isolamento. Si tratta di una sfida in cui i partecipanti possono arrivare a vincere fino a 600 mila yuan, il corrispettivo di 80 mila euro. Tuttavia, le aziende che organizzano questi giochi chiedono una quota di partecipazione e le regole vaghe insieme alle squalifiche arbitrarie rendono impossibile accaparrarsi il montepremi.

Gioco dell’isolamento o truffa?

Le sfide dell’isolamento, spesso pubblicizzate su Douyin, come è conosciuto TikTok in Cina, sono diventate sempre più popolari. Anche se non mettono a rischio la vita dei partecipanti, proprio come in Squid Game le sfide di autodisciplina approfittano della condizione economica precaria delle persone. Questi giochi, infatti, con la promessa di un lauto premio finale, vanno a raccogliere un bacino di utenti in difficoltà economiche ai quali viene chiesto di versare una piccola somma per la partecipazione: dai 700 ai 1000 euro nella nostra valuta.

Per altro, il gioco viene presentato come una sfida piuttosto semplice da superare, per renderlo più appetibile: bisogna resistere in isolamento in una camera d’albergo per almeno ventisei giorni, rispettando determinate regole stabilite dagli organizzatori. Il problema arriva quando le regole esposte si rivelano tantissime e assurde, totalmente arbitrarie e realizzate appositamente per rendere la vincita impossibile. Il risultato è l’arricchimento delle aziende che percepiscono i soldi dell’iscrizione ma di contro non elargiscono mai alcun premio in denaro.

Regole arbitrarie e cause legali

Il lungo elenco di regole contenute nelle sfide include pause per andare in bagno che non superino i quindici minuti e il divieto di toccare la sveglia più di due volte al giorno. O ancora, non è possibile coprirsi il volto per alcun motivo né spostare la valigia dal luogo in cui è previsto si trovi, pena l’eliminazione. Il fatto è che le regole proposte dai giochi di isolamento sono talmente tante e così arbitrarie da rendere impossibile la vittoria dei partecipanti. Il meccanismo messo in atto garantisce il un guadagno per le aziende organizzatrici, lucrando su persone già in forti difficoltà economiche.

Numerose sono state le contestazioni. Come riporta il Channel News Asia, a ottobre, un tribunale della provincia orientale dello Shandong ha ordinato a un organizzatore di rimborsare 5.400 yuan (740 dollari) di quote di iscrizione a un giocatore di cognome Sun, stabilendo che il contratto era ingiusto e “violava l’ordine pubblico e la buona morale”. Sun stava cercando di vincere 250.000 yuan sopravvivendo a una sfida di isolamento di 30 giorni, con regole che proibivano il fumo, l’uso di dispositivi elettronici, il consumo di alcol e il contatto con chiunque al di fuori della stanza. Il terzo giorno della sfida, gli organizzatori hanno dichiarato che Sun si era coperto il volto con un cuscino, infrangendo il divieto imposto ai giocatori di nascondersi il volto e così lo avevano eliminato.

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