A Ciao Maschio, Raul Bova si racconta con Nunzia De Girolamo, parlando anche di cose molto personali, come la morte dei suoi genitori. L’attore spiega come il lutto sia stata un’esperienza forte e dolorosa, per la perdita del ruolo di figlio. Raul Bova parla anche del suo carattere pignolo e della sua ricerca di gentilezza in se stesso e negli altri.
Non essere più figlio
“Ho avuto sempre mia sorella maggiore che mi difeso dai bulli del quartiere. Io sono cresciuto con l’immagine di una sorella forte. Ho avuto una forte educazione maschile da papà ma anche femminile grazie a mia madre e mia sorella”, racconta Raul Bova. “Noi dormivamo in tre in una stanza. Mio padre era severo e non amava che parlassimo in dialetto romano. Mia madre mi diceva ‘tu sei troppo serio, divertiti’ e mi dava la via d’uscita di nascosto”. Poi il lutto, la fine di un’epoca in cui l’attore è stato figlio: “I miei genitori sono morti un anno dopo l’altro e sono successe una serie di cose brutte. Il dolore per la loro morte è stato forte. Io sono diventato padre ma ero ancora figlio, e questa cosa mi dava ancora sicurezza”. E aggiunge: “Alcune donne, o meglio, chi stava con me non apprezzava il fatto che io fossi ancora figlio, voleva vedere proprio l’uomo, il maschio. Che poi non è una questione di uomo o maschio: il passaggio a non essere più figlio è un lutto forte, è una grande responsabilità”.
“Nel mio disordine ho un mio ordine”
A Ciao Maschio, Raul Bova si è definito con tre aggettivi: empatico, pignolo e resiliente. Nunzia De Girolamo ci ha tenuto subito a concentrarsi su quel pignolo, per capire meglio. L’attore ha spiegato di essere particolarmente legato a certi comportamenti, come il fatto di passare a tavola un piatto con garbo. Poi ha dichiarato: “Nel mio disordine ho un mio ordine”, sostenendo di perdere l’ordine se quel disordine viene sistemato. Sulla pignoleria, la conduttrice sottolinea come Raul Bova sia schivo alle interviste e chiede se gli sia mai accaduto di essersi pentito di non essere stato pignolo, non aver valutato abbastanza le circostanze. “Non si può dire quando è successo, però in quel momento mi sono sentito timido con una persona che voleva a tutti i costi creare sensazionalismo e che ha tirato fuori la parte poco empatica della situazione”, ha ammesso l’attore. “Come fanno le belve, fondamentalmente”, ha concluso coprendosi immediatamente la bocca. Un riferimento, dopo sei mesi, a un’intervista al programma Belve, a seguito della quale l’attore è stato definito “l’ospite più noioso” da Francesca Fagnani.