Maria Tomba parla della sua esperienza al Festival (è una delle quattro finaliste di Sanremo 2025 nella categoria Nuove Proposte) e si racconta, spiegando come ha esorcizzato le sue insicurezze fisiche.
La volontà di rimanere sé stessi
Maria Tomba in un’intervista a Vanity Fair spiega che Goodbye (voglio good vibes), il brano che ha portato al Festival, “è un inno alla positività, è in equilibrio tra leggerezza e profondità. Quando è possibile, mi piace guardare la realtà con ironia, per esorcizzare alcune paure che ho. È una canzone che richiede molta ‘confidence’ anche nei movimenti: mi ha aiutata a esorcizzare la mia insicurezza fisica. È normale oggi essere un po’ insicuri, siamo esseri umani, ma non mi identifico con essa. Quello che voglio esprimere è la volontà di rimanere sé stessi, credere nei propri valori, ma anche allontanare le cattive vibrazioni, perché spesso tendiamo a confondere il giudizio esterno con la nostra coscienza”.
L’arte è terapeutica
E alla domanda se la scrittura è stata terapeutica, la cantante ventiduenne risponde: “Assolutamente. Quando voglio esprimere qualcosa che magari non è chiaro neanche a me stessa, lo metto in musica e scrivo le parole: mi aiuta molto a cercare di capire cosa sto provando in quel momento. Riesco a vederlo da un’altra prospettiva. La musica, e l’arte in generale, sono sempre terapeutiche”. Il suo brano è “un invito ad accettarsi così come si è. Io sono cresciuta con i cartoni animati degli anni Duemila e devo dire che non erano rappresentazioni inclusive. Inconsciamente facevano scaturire pensieri ossessivi e si creavano microtraumi che ti facevano pensare di essere sbagliata”.