Marco Columbro: “Sento ancora l’affetto del pubblico”

"Ma dopo l’ictus nessuno mi ha più chiamato".

Marco Columbro Sento ancora l’affetto del pubblicoMarco Columbro Sento ancora l’affetto del pubblico
Protagonisti

Nel 2001 Marco Columbro fu colpito da un ictus dal quale guarì completamente, ma la sua carriera televisiva subì una battuta d’arresto. Intervistato da Repubblica il conduttore, simbolo della TV degli anni ’80 e ’90, spiega che, dopo la malattia, nessuno lo ha più chiamato per lavorare in televisione. Oggi Columbro si occupa del suo albergo in Val d’Orcia e a Natale uscirà il suo libro. Nonostante l’assenza dal piccolo schermo, il pubblico non lo ha mai dimenticato.

Questa è una pagina del mio destino che si è chiusa

“Dopo l’ictus nessuno mi ha più chiamato. Mi fermano ancora per strada, mi vogliono molto bene e pure questo me lo spiego fino a un certo punto, visto tutto il tempo che è passato. L’affetto di queste persone mi fa capire che ho fatto un buon lavoro Quello che ho fatto nello spettacolo, l’ho fatto, è inutile rifare cose che ho già fatto. Sarebbe una ripetizione. Basta. Questa è una pagina del mio destino che si è chiusa. Ho comunque lasciato un buon ricordo nel cuore delle persone. Lo vedo quando mi fermano per strada, e questo mi fa piacere. Non è una cosa semplice. Ora ho voltato pagina”.

Insieme a Lorella Cuccarini, Marco Columbro formò una delle coppie più amate nella storia della televisione italiana: “Lorella è un’amica vera, una delle poche persone dello spettacolo a non essersi dimenticate di me dopo la malattia”. Columbro ricorda anche il sostegno cruciale ricevuto da Silvio Berlusconi: “Per me, al di là dell’uomo politico che non giudico, perché non ne ho le capacità, era un visionario. Uno che aveva la capacità di vedere oltre l’aspetto delle cose. Un giorno gli dissi: ‘Ma perché ti circondi di queste persone?’ e lui mi rispose: ‘Marco, io ho questi cavalli e con questi devo correre'”.

La TV di oggi e la ricerca spirituale

Piuttosto critico sulla TV di oggi: “Oggi in TV solo litigi. Il mio amore è il teatro: me l’ha insegnato Dario Fo. La televisione generalista mi annoia, è falsa, compresi i telegiornali. Tutti di parte, raccontano la realtà come fa comodo, non solo alla politica. Di questi tempi, poi… Per non parlare della TV del dolore: quella è davvero terribile, perché sfrutta la sofferenza della gente. Non ho più voglia di fare televisione, se proprio devo dirlo. Ho voglia di fare altre cose. Ho scritto un libro che dovrebbe uscire a fine anno che si chiama ‘Il Risveglio Di Parsifal: vivere una vita nel gregge come pecora, oppure da esseri consapevoli’”.

Da molto tempo Marco Columbro è impegnato in una profonda ricerca spirituale: “Lo spirito è immortale e si reincarna di continuo, questo mi ha insegnato un’intera vita di ricerca spirituale. Io stesso, aiutato da un maestro di meditazione, so di essere stato in qualche mia vita precedente un Templare, un monaco benedettino e un medico. Per fortuna, delle nostre reincarnazioni non abbiamo memoria, sarebbe troppo doloroso”.

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