Levante in un’intervista a Vanity Fair ha confessato di essere stata vittima di una tentata estorsione da parte di un ex compagno. Un incubo che l’ha perseguitata per diverso tempo. Le minacce subite da parte del suo ex compagno, che la ricattava con immagini e video privati, le hanno causato tanta sofferenza e paura. Il fatto è avvenuto diversi anni fa, ma Levante non ha mai reso pubblica la cosa e ha denunciato.
Ha tentato di ricattarmi
La cantante Claudia Lagona, in arte Levante, ha raccontato la sua esperienza per aiutare chi si è trovata nella sua situazione: “Non posso più continuare a dire di sapere che cosa provano certe donne, di immedesimarsi in loro, senza confessare di esserci passata anch’io. Sono stata con un uomo che ha deciso di non rassegnarsi al mio ‘non ti amo’. Ma il tempo, la maturità e anche l’essere diventata madre mi hanno aiutata a elaborare, a non vergognarmi più di chi sono stata. A perdonarmi. E a voler uscire allo scoperto. Ha tentato di ricattarmi: aveva dei nostri filmati, file privati. Mi chiamava in continuazione: ‘Sto male’, mi implorava, e così passavo ore al telefono a cercare di tranquillizzarlo. Mi ha scritto 980 mail nel giro di un mese, che significa circa 30 ogni giorno. Tutti attorno a me erano preoccupati: i famigliari, le amiche… Io ero spaventata, ma forse non abbastanza, in quel momento. Non pensavo che arrivasse a farmi del male, temevo più per lui, come raccontava alla sorella Giulia Cecchettin. A me, a differenza sua, è andata bene. Sono viva”.
Ho denunciato
“A un certo punto ho provato soprattutto vergogna, molta vergogna. Mi sentivo stupida: non sapevo come gestire la situazione che proseguiva da un paio di mesi. Fino a quando un amico avvocato mi ha consigliato di denunciare. Ogni tanto mi scrive ancora e mi chiede scusa. Ci ha tenuto a dirmi che gli hanno diagnosticato un disturbo bipolare e che ha iniziato un percorso di psicoterapia. Io non gli rispondo e allora cancella i messaggi. Mi auguro solo che questa intervista non lo spinga a contattarmi. L’ho perdonato. Ho capito di non averlo incontrato nell’amore, ma nel dolore. Il suo e il mio”.