Natalia Paragoni: “Lui ha alzato le mani più volte”

"Ti innesca una cosa da crocerossina, pensi tanto lui cambierà".

Natalia ParagoniNatalia Paragoni
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Natalia Paragoni, ex corteggiatrice di Uomini e Donne, al podcast 1% Donne ha condiviso le sue esperienze riguardo al relazioni tossiche. Ha rivelato di aver vissuto la depressione post-partum e di aver subito bullismo in età adolescenziale a causa della sua dislessia: “Io non do la colpa a chi è bullo perché comunque te lo puoi aspettare da una persona soltanto conoscendo i genitori. lo spero tanto di fare una buona parte e di dare tutto quello che posso di educazione a mia figlia perché guardando chi mi ha bullizzato e vedendo i loro genitori è praticamente uguale”.

Due relazioni tossiche

“Avevo quattordici anni, la prima relazione. Non sai com’è l’amore. Ho pensato che c’erano varie sfaccettature. Quando ho conosciuto questo ragazzo ho detto: Vabbè, una litigata, che vuoi che sia’. Anche se si usa l’approccio fisico, succede, l’ho visto nei film, non succede niente. Da lì si è creata un’abitudine di possessività, secondo me anche per cultura familiare. Ero la donna che doveva essere ai suoi piedi. Quando lui ha alzato le mani più volte… Ti innesca una cosa da crocerossina, pensi tanto lui cambierà, lo aiuto io, gli spiego. Ma non cambia niente. Ho scelto di andare a convivere con lui. Avevo diciotto anni e non avevo vissuto niente. Ai miei genitori non dicevo tutto, mi vergognavo. lo avevo una dipendenza da lui perché lui mi aveva manipolata. Noi donne siamo fortissime ma troppo buone, quindi pensiamo di poter aiutarli. L’ho lasciato. Lui piangeva in ginocchio”.

L’abitudine di avere una persona nociva

Dopo questa esperienza Natalia Paragoni ha iniziato a frequentare un ragazzo molto più grande che l’ha manipolata: “Dopo sono rinata ma l’abitudine di avere una persona nociva mi ha spinto a trovarne un’altra. In quel caso la violenza fu verbale e non fisica ma era la stessa cosa. Forse peggio, perché mi ha reso ancora più dipendente da lui, che era più grande di me. Non sapevo stare da sola e ho trovato un altro ragazzo più grande di me di otto anni che mi intortava come voleva. Fino a che mio padre se n’è accorto perché mi ero allontanata dalla mia famiglia, ero cambiata. Mio padre mi disse: ‘O lui o noi, decidi’. In quei sei mesi rimasi incinta ed ebbi una aborto spontaneo. Poi capii che non era quello per me. Quando è arrivato Andrea è stato felicissimo. Andrea è stata una fortuna enorme”.

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