Kate Winslet durante un’intervista su 60 Minutes sulla CBS ha parlato del body shaming che ha subito dopo l’uscita di Titanic nel 1997. L’attrice che nel film interpretava Rose DeWitt Bukater ha evidenziato i commenti audaci e inappropriati di alcuni giornalisti riguardo al suo peso.
Ha affrontato alcuni giornalisti
“È assolutamente spaventoso. Che tipo di persona devono essere per fare una cosa del genere a una giovane attrice che sta solo cercando di capirci qualcosa? Ci sono andata faccia a faccia. Gliel’ho fatta pagare. Ho detto: “Spero che questa cosa ti perseguiti”. È stato un grande momento, non solo per me ma per tutte quelle persone che sono state soggette a quel livello di molestia. È stato orribile, davvero brutto“.
In una clip condivisa durante il segmento della CBS si vede Kate Winslet sul red carpet dei Golden Globes del 1998 in un abito di pizzo bianco e nero accanto a Leonardo DiCaprio. E nel video un’intervistatrice dice a Winslet che sembrava “un po’ sciolta e versata” nel vestito. La conduttrice ha anche detto che avrebbe dovuto indossare un abito “di due taglie più grande”.
L’incubo del bodyshaming
Il body shaming ha colpito l’attrice fin dall’inizio della sua carriera e durante l’intervista ha ricordato quando era ancora adolescente ed il suo insegnante di recitazione le disse “Ora, ascolta, Kate. Te lo dico, tesoro, se vuoi apparire così, dovrai accontentarti delle parti da ragazza grassa. Non sono mai stata grassa. Mi ha fatto pensare, ‘Te lo faccio vedere, ma in silenzio.'”. Winslet non è stata ridicolizzata solo per il suo corpo, ma anche per il suo aspetto: “La gente dice, ‘Oh, sei stata così coraggiosa per questo ruolo. Non hai indossato alcun trucco. Avevi le rughe’. Diciamo agli uomini, ‘Oh, sei stato così coraggioso per questo ruolo. Ti sei fatto crescere la barba?’ No. Non lo facciamo. Non è coraggio. È recitare la parte”.