Fazio: “Il regolamento di Sanremo sembra fatto contro di me”

L'Amministratore Delegato Rai, Roberto Sergio, ha replicato.

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Fabio Fazio ha espresso sua opinione riguardo al nuovo regolamento del Festival di Sanremo, secondo il quale il vincitore potrà essere ospite solo di trasmissioni Rai nei tre giorni successivi alla fine dell’evento. In un intervista al Corriere della Sera, Fazio ha affermato che questa regola sembra andare contro il suo programma, Che Tempo che fa, attualmente in onda su Nove. L’Amministratore Delegato Rai, Roberto Sergio, ha replicato sempre tramite le pagine del quotidiano.

Le dichiarazioni di Fabio Fazio

La Rai è patrimonio di tutti e per questo mi auguro che possa tornare a svolgere una funzione inclusiva e non divisiva. Dopo di che a distruggere, lo sappiamo tutti, ci vuole un attimo. Perché ho ricordi bellissimi e quelli non me li potrà mai togliere nessuno. Dopo di che è chiaro che quello che è accaduto con la Rai è fuori da ogni logica. Ma io ho quasi 60 anni, so bene come stanno le cose, come va la vita. Non mi stupisco più di niente. Quello che posso dire è che spero si torni presto a rapporti normali. Mah, per ora vedo un nuovo regolamento a Sanremo nel quale scrivono che nei tre giorni successivi alla chiusura del festival il vincitore non può andare in trasmissioni che non siano della Rai. Ora, sarà sicuramente una coincidenza il fatto che di solito il vincitore veniva da me. Perché non può essere vero che è stata fatta una regola contro il mio programma. Non può essere vero. Anche perché a Natale siamo tutti più buoni.

La replica di Roberto Sergio.

Secondo le nuove indicazioni, il vincitore non potrà partecipare a nessuna trasmissione che non sia della Rai nei tre giorni successivi alla fine dell’evento. “Il vincitore di Sanremo, la sera della domenica, andava da Fabio Fazio… quando era in Rai. Ora che lui è alla Nove, rete concorrente, il vincitore sarà sempre ospite in Rai. Non vedo alcuna differenza col passato. Non c’è nessuna novità. Ogni motivo è buono per contestare la Rai . Ma l’unica verità è che oggi e, nonostante i profeti di sventura, anche per il futuro, in Italia la televisione è la Rai. Che continuerà a contribuire alla costruzione dell’identità nazionale, consentendo ai cittadini di riconoscersi dentro una memoria che appartiene a tutti”.

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