Lorella Cuccarini: “Olly è proprio un bravo ragazzo”

“Ai primi di gennaio mi ha chiamata perché voleva fare la cover di ‘La notte vola’”.

Lorella Cuccarini: “Olly è proprio un bravo ragazzo”Lorella Cuccarini: “Olly è proprio un bravo ragazzo”
Protagonisti

Ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa, Lorella Cuccarini ha ripercorso i momenti salienti della sua carriera e della sua vita. Sessant’anni ad agosto, la showgirl, ballerina, conduttrice e attrice racconta della chiamata ricevuta da Olly, vincitore di Sanremo 2025, per realizzare una cover di La notte vola. Parla anche dell’incontro con Raffaella Carrà, idolo dei suoi tempi, e di piccoli incidenti di percorso.

La cover di Olly

Dopo la vittoria a Sanremo, Olly ha contattato Lorella Cuccarini per dirle che voleva fare la cover di La notte vola. “Olly ha vinto Sanremo Giovani a dicembre e ai primi di gennaio mi ha chiamata perché voleva fare la cover di La notte vola. Mi sono stupita, però lui aveva riscritto delle barre e la mamma era una mia fan ed è nata il mio stesso giorno e lo stesso anno, quindi ho detto di sì dopo aver ascoltato la canzone. Mi è sembrato molto coerente accettare anche per il percorso che sto facendo ad ‘Amici’. Lui è proprio un bravo ragazzo, una bella persona”. La showgirl poi si sofferma a parlare della sua età e dell’energia che riesce ancora a portare in scena: “A quasi sessant’anni, i tempi di recupero sono un po’ diversi rispetto a quelli dei venti, ma cerco di difendermi. Li compio ad agosto sessanta. Sono anche madre, utilizzo un po’ tutti gli ingredienti che conosco per i giovani”.

La Carrà e le cadute

“Quando la incontrai ebbi un attacco di orticaria incredibile per l’emozione”, confessa Lorella Cuccarini. “Io avevo dodici anni e per me lei era un mito. Eravamo al teatro Teulada, io ero andata con la scuola di danza di Enzo Paolo Turchi. Noi facevamo questo numero con lei, quando sono tornata a casa mi sono riempita di bolle completamente”. Poi racconti sulle tante cadute che hanno segnato, in qualche modo, i suoi spettacoli e Domenica In come teatro di capitomboli. “Una volta, durante una pausa pubblicitaria, caddi e mi feci male al mento. Volevano portarmi al pronto soccorso, ma il programma non era finito. Chiesi se c’era un medico, nel pubblico c’era un chirurgo che sul tavolo della sartoria mi ricucì il mento. Riuscii a fare l’ultima parte di ‘Domenica In’”.

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