Fabio Fazio in difesa di Chiara Ferragni

Contro l'ondata di aggressività web, prende le parti dell'influencer.

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Attualità e Cronaca

Chiara Ferragni è tornata da poco alla sua vita social dopo il silenzio seguito al Pandoro-Gate. Tuttavia, basta fare un giro tra i post di TikTok, Instagram e Twitter per trovare decine di commenti di utenti che accusano, si scagliano e offendono in ogni modo possibile l’influencer. Riguardo ai VIP, pochi si sono espressi sulla vicenda e se lo hanno fatto si sono schierati a favore della Ferragni. Non solo Donatella Versace, ma anche personalità senza nessun rapporto diretto con lei, come Vittorio Feltri, Elisa D’Ospina, o il rapper Salmo, per citarne alcuni. Ed ora anche Fabio Fazio.

I leoni da tastiera contro la Ferragni

Di fatto, la questione non è tanto chi abbia ragione e chi torto (la cosa sarà chiarita nella sede opportuna), ma il vero e proprio “odio sociale” (citando Feltri) che si è scatenato attorno a Chiara Ferragni. Perché nella situazione sono andati a nozze i cosiddetti “leoni da tastiera”, che ne hanno approfittato per fare del vero e proprio cyber-bullismo, fino ad arrivare a veri e propri atti di vandalismo come le scritte apparse sui vetri di uno dei negozi della Ferragni.

Fabio Fazio difende Chiara Ferragni

In sua difesa, dunque, si erge anche Fabio Fazio, che nella sua rubrica sul settimanale Oggi vuole condividere una riflessione sui recenti eventi che hanno coinvolto la Ferragni. Il conduttore di Che Tempo Che Fa scrive di essere rimasto molto colpito dall’ondata “di aggressività, per non dire di cattiveria, che si è riversata su Chiara Ferragni nei giorni prima di Natale. Non c’è dubbio che abbia commesso una ingenuità che va aldilà dell’errore di comunicazione, perché la beneficenza non deve prevedere mai denaro per sé. Tuttavia è anche vero, assolutamente vero, che ci sono moltissime iniziative per le quali le grandi aziende propongono un contratto ai testimonial, dicendo loro che una parte del ricavato di ciò che loro promuovono sarà dato in beneficenza e tutto questo di solito facilita l’adesione di un volto pubblico e non solo non fa scandalo ma al contrario è una benemerenza”

Fazio conclude: “L’aggressività che abbiamo potuto constatare è andata ben oltre il fatto in sé… Quel che fa specie è che a nessuno importi delle ferite che lasciano le parole, del dolore che procurano, anche se, come si dice, fa parte del gioco. Alla fine, infatti, si sostiene sempre questa tesi, con superficialità disarmante e inaccettabile ineluttabilità: fa parte del gioco. A me, se posso dire, non sembra un granché questo gioco e ogni tanto rivendicare il diritto di dire ‘non gioco più’ non sembrerebbe una brutta idea“.

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