Sangiovanni, all’anagrafe Giovanni Pietro Damian, è stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Dopo un anno lontano dalle scene spiega: “Ho dovuto prendermi tempo per me”. In studio per presentare il nuovo singolo Luci allo xeno, in uscita il 9 aprile, Sangiovanni discute con Fazio di temi importanti, tra cui il disagio giovanile e osserva: “Più che conoscere le motivazioni, bisogna trovare le soluzioni”.
Prendersi cura di sé
“Ho iniziato a diciassette anni. Questo pezzo è il primo che ho scritto quando sono tornato in studio e racconta il desiderio di tornare alla luce. Era questo il senso, è un pezzo positivo da ballare”. Un anno fa Sangiovanni ha fatto la scelta di fermarsi. Dopo il Festival di Sanremo e la canzone Finiscimi, il cantante aveva annunciato il suo ritiro temporaneo attraverso i social. “Non riesco più a fingere che vada tutto bene e che sia felice di quello che sto facendo”, aveva detto. E ancora: “Non sono una persona che sta bene mentalmente. A volte bisogna avere il coraggio di fermarsi e sono qui per condividere con voi che ho deciso di farlo”.
La ripresa dopo il ritiro
“Grazie a quest’esperienza ho capito che essere sé stessi e dire la verità è importante, bisogna accettare quello che si è. Ho ricevuto tantissimo sostegno che non mi aspettavo e tantissima comprensione che per me in questo momento rappresentano la cosa più importante, anche perché mi sembra di sentire che quello che vivo io tocca tante persone e mi fa sentire meno solo. Davvero grazie”. Anche da Fabio Fazio, Sangiovanni parla di quello che ha vissuto, della necessità di prendersi del tempo. “In realtà penso che mi sia capitato quello che succede a tantissime persone, arrivi a un momento della vita in cui ti senti triste, affaticato, non hai più le stesse energie. Ho dovuto prendermi tempo per me, avevo bisogno di fare le cose normali. Ho fatto la patente, che non l’avevo ancora presa”. Poi il conduttore tratta il tema del disagio giovanile e il cantante non si tira indietro dal lasciare un proprio pensiero sulla questione. “Il malessere riguarda tantissimi giovani. Più che conoscere le motivazioni, bisogna trovare le soluzioni”. Nel suo caso la soluzione arriva dalla musica e dalla terapia: “Mi hanno aiutato la musica, la terapia. Continuo ancora a farla, conoscere sé stessi è importante. L’importante è anche avere sensibilità, l’empatia nei confronti degli altri. Impariamo tutti a essere più sensibili”.