Dall’20 febbraio, a Milano, partirà il primo corso universitario d’Italia sul turpiloquio. Il corso, intitolato Comunicazione e Parolacce, è organizzato dalla Libera Università Lingue e Comunicazione IULM e sarà tenuto da Vito Tartamella, scrittore e divulgatore scientifico noto per il suo libro Parolacce e il sito parolacce.org.
A lezione sulle parolacce!
Non si tratta di uno scherzo, ma di un serio workshop organizzato dalla IULM con l’obiettivo di approfondire l’utilizzo delle parolacce nella vita quotidiana e nei media. Vito Tartamella, giornalista, scrittore e divulgatore scientifico da anni è un punto di riferimento per lo studio del turpiloquio in Italia. C’è stato un boom di iscrizioni al corso, a fronte dei 30 posti disponibili.
Verrà esplorato il ruolo delle parolacce in diversi contesti
Come sottolinea lo stesso Tartamella, sul suo blog, il corso non ha l’obiettivo di trasformare gli studenti in esperti di parolacce. L’intento è ben più profondo e ambizioso, fornire ai giovani gli strumenti per comprendere correttamente questa forma di espressione “Non andrò a insegnare le parolacce agli studenti: vista l’età, è molto più probabile che siano loro a saperne più di me l’idea del corso mi è venuta vedendo quante volte, troppo spesso le parolacce siano fraintese, e a volte strumentalizzate, sui giornali e in TV. Il turpiloquio è il linguaggio delle emozioni e fa parte a pieno titolo della competenza linguistica: chiunque, per poter correttamente parlare e capire una lingua, deve sapere anche che cosa significano queste parole. Perciò non ha senso fingere che queste espressioni non esistano. Al tempo stesso, però, bisogna imparare a riconoscerne il ruolo, e questo è possibile solo studiandone la loro lunga stratificazione culturale e antropologica”.
In Italia il corso rappresenta un pioniere
All’estero il tema delle parolacce è già oggetto di studio in diverse università. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ad esempio, esistono corsi specifici sul turpiloquio. Questi corsi analizzano le parolacce da un punto di vista linguistico, storico, sociale e culturale. “In passato io stesso ho tenuto conferenze nelle Università di Chambéry in Francia e Caxias do Sul in Brasile, ma è la prima volta in cui lo faccio in un ateneo italiano” spiega Tartamella.
Un “badge of honour” in parolacce
Il corso, riservato agli studenti delle facoltà di Interpretariato e Traduzione, Comunicazione, Arti e Turismo dello IULM, non è un esame vero e proprio. Si tratta di un ciclo di 6 lezioni per un totale di 12 ore di formazione. Al termine del corso, gli studenti che avranno frequentato tutte le lezioni otterranno un “badge of honour”. Questo badge potrà valere fino a un punto in più sul voto di laurea.