Virginio Simonelli: “Escluso. Così mi sono sentito per anni”

“’Amarene’, tutti quegli amori vissuti sottovoce, soffocati, clandestini”.

Virginio Simonelli: “Escluso. Così mi sono sentito per anni”Virginio Simonelli: “Escluso. Così mi sono sentito per anni”
Protagonisti

Ha scelto di scrivere una lunga lettera a Vanity Fair, Virginio Simonelli, per raccontarsi in occasione dell’uscita del suo ultimo singolo, Amarene. Il cantante, ex vincitore di Amici, condivide momenti importanti di vita, di crescita e di difficoltà nell’accettare la propria sessualità. Parla del suo sentirsi escluso e di come nella musica abbia trovato la risposta ai suoi tormenti: “Amarene”, spiega, “racconta di tutti quegli amori vissuti sottovoce, soffocati, clandestini”.

Perché “Amarene”

“Amarene racconta la mia vita e lo fa incalzando con la musica, rincorrendo le note, la voce, l’energia che libero quando sono sul palco. Racconta di tutte quelle persone che si sentono escluse, incomprese, sbagliate”, spiega Virginio“Amarene è il mio grido di amore, la mia voglia disperata di appiccicare nella testa di tutti quel concetto meraviglioso che oggi chiamiamo inclusione. Perché ho imparato sulla mia pelle che non siamo eterni, che il tempo scappa via e il giudizio delle persone si perde nell’aria così com’era arrivato. E questo basta per capirmi, per accarezzarmi. Questo basta per farmi sentire nel posto giusto. Incluso”.

Sentirsi escluso

“Escluso. Così mi sono sentito per anni”, comincia così la lettera di Virginio a Vanity Fair. “Perché mi è sempre stato chiaro, fin da quando ero bambino, che la mia vita non sarebbe stata esattamente canonica, come quella degli altri miei coetanei. Forse perché quando sei un ragazzo maschio italiano caucasico di media statura e per la prima volta provi qualcosa per il tuo compagno di classe anziché per la tua compagna, ti rendi conto che in te le cose non girano esattamente come girano per gli altri”, spiega. “Che forse quello che senti non sarà facile da spiegare a casa ai tuoi genitori, che forse addirittura non potrai spiegarlo affatto, mai a nessuno”. Poi il cantante parla della fortuna di aver trovato nella sua famiglia un sostegno costante e nella musica una via di salvezza. “Sono cresciuto con una famiglia che mi ha sempre accettato, ma come la mettiamo con l’accettare me stesso? Io, il mio più grande giudice, incapace di accarezzarmi come per fortuna ha sempre fatto mia madre, o di capirmi come ha fatto mio padre. E allora arriva la musica che mi strappa via dal buio come un prigioniero che dopo anni vede la luce e ne resta accecato”.

Share