Volto dell’iconica Carrie di Sex and the City, Sarah Jessica Parker ha recentemente preso parte alla nuova campagna di Zalando, dove ha lavorato insieme a Mahmood. L’attrice racconta a Vanity Fair di aver vissuto un’esperienza piacevole non solo nel conoscere il cantante ma anche nel lavorare con lui. Sullo stile si esprime in virtù della libertà e dello stare bene: “Lo stile personale dovrebbe essere quello che ti fa sentire bene e più simile a te stesso”.
La campagna per Zalando
“È stato un piacere incontrare e girare con Mahmood”, premette Sarah Jessica Parker in riferimento alla campagna per Zalando di cui è protagonista e autrice. “So che è conosciuto soprattutto per la sua musica, ma sul set è stato naturale e ha contribuito a rendere ancora più memorabile un’esperienza già piacevole”. L’attrice parla di come fosse fondamentale la creazione di look finali soddisfacenti. “La cosa più importante per me era assicurarmi che il team di Zalando fosse contento ed entusiasta dei look finali. Abbiamo finito per avere più di quanto ci servisse perché tutto ciò che hanno portato al fitting era così bello. Ci siamo divertiti molto a trovare modi nuovi e interessanti di indossare e abbinare i capi e credo che siamo stati tutti molto soddisfatti del risultato”.
Stile è libertà
“Cerco di non dare o accettare consigli quando si tratta di stile. Lo stile personale dovrebbe essere quello che ti fa sentire bene e più simile a te stesso. Ciò che è giusto per me sarà diverso per qualcun altro, e questa è una cosa davvero importante e bella. Vestirsi per se stessi e sentirsi bene con ciò che si indossa dà potere”. Sarah Jessica Parker è per la piena libertà di espressione e in riferimento al periodo odierno è certa di un fatto: “Nel 2025, non ci sono regole di moda”. Quando le viene domandato di scegliere un abito del passato che rappresenta un momento importante della sua vita, la memoria torna a Carrie Bradshaw e alle prime stagioni di Sex and the City. “Probabilmente dovrei scegliere qualcosa dagli archivi dei primi ‘Sex and the City’, come il tutù indossato nella sigla d’apertura. Quella serie è stata un momento decisivo per la mia vita e la mia carriera, ma anche per la conversazione globale sulla moda”.