Pamela Prati racconta la sua verità sul caso Mark Caltagirone: interviene un giornalista che seguì la vicenda nel 2019

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Nella puntata di lunedì 10 ottobre, il Grande Fratello Vip ha dedicato uno spazio al caso che nel 2019 interessò tutti i principali media italiani, ovvero quello di Pamela Prati e Mark Caltagirone.

All’epoca la showgirl raccontò di aver iniziato una storia con un importante e misterioso imprenditore: identità segreta, nessuna foto pubblica e nessuna volontà di apparire in tv. Pamela andò in diversi programmi televisivi a parlare di questo rapporto, aggiungendo dettagli su dettagli, sui loro messaggi, sui bambini coinvolti (Sebastian e Rebecca) e sul matrimonio imminente.

Dopo poche settimane però il sito Dagospia rivelò la verità: “Mark Caltagirone non esiste”. A quel punto Pamela Prati dichiarò di essere stata truffata, plagiata, e di non essere assolutamente complice dell’accaduto. Delle accuse vennero mosse anche nei confronti delle ex manager della showgirl, Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo, entrambe protagoniste insieme a Pamela e spesso ospiti a Live – Non è la d’Urso per parlare della vicenda.

Ieri, al Grande Fratello Vip, Alfonso Signorini ha chiesto a Pamela Prati di affrontare un’ultima volta il caso Caltagirone, ripercorrendo tutta la storia. Nulla di inaspettato: come rivelato dal sito Fanpage.it, già prima dell’inizio del reality show le parti coinvolte sapevano che l’argomento sarebbe stato trattato almeno una volta.

Pamela Prati ha ripercorso tutte le tappe della vicenda, aggiungendo altri dettagli inediti: ai tempi la donna venne convinta del fatto che Mark Caltagirone fosse in realtà figlio di un boss mafioso, motivo per cui la sua identità non poteva essere rivelata. La showgirl inoltre ha dichiarato di aver fatto alcune videochiamate con “Mark”, ma la connessione debole ha sempre impedito alla donna di vedere chiaramente chi ci fosse davvero dall’altra parte del telefono. Non è tutto, perché ogni volta che Pamela pensava di interrompere la storia con l’imprenditore, intervenivano i “figli”, Sebastian e Rebecca, convincendola a non farlo.

Pamela ha poi dichiarato di non aver guadagnato nulla da questa storia, e di aver perso anche alcune opportunità lavorative.

Mentre il racconto andava in onda su Canale 5 però, su Twitter il giornalista Giuseppe Candela, che ai tempi seguì attentamente la vicenda Pratiful, ha categoricamente smentito la versione di Pamela Prati

Abbiamo “perdonato” cose peggiori, è in atto operazione pulizia. Ci sono accordi contrattuali. Detto questo, per onestà, ho lavorato a questo caso per mesi per Dagospia: tutte cazzate. Se ci sono delle vittime non si chiamano Prati, Perricciolo e Michelazzo. Sia chiaro.

Anche le opinioniste in studio, Sonia Bruganelli e Orietta Berti, hanno provato a chiedere delucidazioni su alcuni dettagli della storia, ma davanti alle loro parole Pamela Prati ha reagito male ed ha attaccato le due donne.

Queste le parole di Orietta Berti

Il mio cuore può dirti che sì, che sei stata travolta, ma la mia mente mi dice ancora no. Perché penso che la verità non la sapremo mai. Sei una donna intelligente, dimmi, chi sono queste persone che ti hanno raggirato? Io non ho mai trovato nessuno che mi abbia raggirato

Immediata la risposta di Pamela Prati

E allora tutte le donne che vengono truffate e si tolgono la vita? L’intelligente sei solo tu? Vi dovete vergognare perché quello che ho detto è la verità e posso provarlo e lo sto provando. Siete tutti premi Nobel voi

Poco dopo Sonia Bruganelli è intervenuta

Noi ti stiamo dando il beneficio del dubbio, ci dovresti dire grazie invece di fare tutta questa scena. Pamela io non sono aggressiva, ma ti sto dicendo che se ti facciamo notare delle piccole incoerenze, non devi reagire così perché tutti abbiamo vissuto cose sulla nostra pelle ma non ci abbiamo guadagnato sopra come te con tutte le interviste che hai fatto

Nonostante questo, Pamela Prati ha ribadito di non averci guadagnato nulla da questa storia. Terminato il collegamento con lo studio, la concorrente è tornata dagli altri inquilini lasciandosi andare ad un pianto liberatorio.

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