Naike Rivelli: “Non si può morire per i sensi di colpa”

"Uso di sostanze per mantenersi svegli, ci sono cascata anch’io".

Naike Rivelli Non si può morire per i sensi di colpa legati al ciboNaike Rivelli Non si può morire per i sensi di colpa legati al cibo
Lifestyle

Naike Rivelli è stata ospite del podcast One More Time condotto da Luca Casadei. Dove ha raccontato la sua battaglia coi disturbi alimentari e quella con la droga. E sulla menopausa precoce: “A 41 anni ero già in menopausa. L’ho vissuta malissimo. Ho pensato al suicidio”.

 Ci sono cascata

Naike ha parlato della sua solitudine durante i periodi più bui, sottolineando che, nonostante fosse già madre di Akash, si sentiva isolata e vulnerabile: “Quando facevo la cantante frequentavo un ambiente che era notturno, in tutti i sensi. C’erano molte persone che facevano uso di sostanze per mantenersi svegli, e per un certo periodo ci sono cascata anch’io, anche se tendenzialmente sono pro-cannabis quindi tendo a cercare l’effetto opposto. Preferisco il relax. Fu un periodo buio. Ero circondata da molte persone, ho letteralmente respirato questo ambiente. Penso che la cocaina sia una delle droghe più infime del mondo. Ingrigisce la gente, la fa diventare nera. Ti va tutto male, almeno quella è stata la mia esperienza. Io sono stata molto fortunata perché ho visto situazioni molto peggiori della mia”.

L’aiuto della famiglia

Ho avuto la mia famiglia accanto e la terapia in cui credo molto. Mi ha aiutata a capire che ero una persona autodistruttiva perché non mi volevo bene. Noi ci etichettiamo: ‘io sono bulimica, io sono anoressica, io sono una cocainomane’, ma per tanti di noi spesso è: ‘io non mi voglio bene’ e se non mi voglio bene con la cocaina, magari non mi voglio bene con l’alcol, in un modo o in un altro. Avevo affittato una casa stupenda in Sicilia ma una mattina mentre facevo colazione sono scoppiata a piangere: era un periodo fantastico, avevo appena venduto una casa importante, ero piena di soldi ma mi sono resa conto di essere sola come un cane. Neanche le mie amiche erano veramente mie amiche, ero circondata da tenebra. Avevo affittato questa casa per lavorare ma non lavorava nessuno, erano tutti fuori come delle pigne. Mio figlio Akash mi trovò così al mattino, in lacrime, e ho capito che era il momento di cambiare“.

I disturbi alimentari e la menopausa precoce

Naike Rivelli ha sofferto di disturbi dell’alimentazione: “Un mese e mezzo a bere succhi, vomitavo sempre, anche se lo psicologo che frequentavo mi ha spiegato che in realtà non mi volevo bene. Il consiglio migliore da dare alle ragazze? Sentirsi fighe, a prescindere dai chili. Tutto il resto non conta, e non si può morire per i sensi di colpa legati al cibo, alla moda e a tutto quello che gira intorno. A 41 anni ero già in menopausa. L’ho vissuta malissimo. Ho pensato al suicidio. Vai fuori di testa. Nessuno capiva, poi ho iniziato ad avere problemi importanti: depressione, tristezza, affanno, agitazione. Non bisogna perdere la speranza, bisogna trovare il medico giusto, perché non puoi vivere la situazione che ho vissuto io per nove anni. La cura giusta, magari è diversa per ognuna, però c’è”.

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