Nell’intervista rilasciata al Corriere Della Sera, Max Giusti ha rivelato alcuni retroscena sulla sua relazione con il collega Maurizio Crozza durante il periodo in cui entrambi lavoravano al programma Quelli Che Il Calcio e spiega: “Di cosa aveva paura? Bisogna chiederlo a lui. Il regista Paolo Beldì mi incoraggiava, mi diceva: cerca di capire. Io stavo lì dal venerdì mattina, ondeggiavo nei corridoi e aspettavo. I miei pezzi gli autori li correggevano solo il sabato alle sette di sera”.
I rapporti con Simona Ventura e Alessandro Borghese
Nell’intervista, l’imitatore ha anche commentato il suo rapporto con Simona Ventura, all’epoca conduttrice del programma e che si dimenticava di citarlo: “Ci sono equilibri, dinamiche. Con il tempo le cose si tramutano in affetto e ora con Simona ho un bellissimo rapporto. Certo quando andò via Crozza non mi permisero di prendere tutto lo spazio che aveva lui. Ma poi la mia strada me la sono fatta“. Max Giusti e Alessandro Borghese sono amici e soci in un centro padel a Milano e sulla sua imitazione dell’amico dice: “L’ho immaginato come in quel film, Free Willy, dove si doveva liberare un’orca prigioniera in un parco marino perché aveva bisogno di mare aperto… Ho sognato un Borghese libero di dire quello che vuole, che finalmente dà sfogo a quello che molti spettatori pensano guardando i suoi 4 ristoranti. Magna e non rompere li cojioni penso sia quasi diventato gergo comune. L’ho avvisato dell’imitazione perché mi sembrava giusto, ma gli ho detto di fidarsi di me. So che lo ha visto insieme alla sua brigata e si è divertito parecchio
L’imitazione di Aurelio De Laurentiis
Giusti ammette che quando si rivede nell’imitazione di Aurelio De Laurentiis, ride anche lui: “Mi è capitato di incontrarlo diverse volte in vacanza, abbiamo fatto anche alcune riunioni insieme per un progetto mai nato. Credo che sia una delle persone con l’eloquio più interessante e affascinante che abbia mai incontrato. Uscivo da quelle riunioni e cazzeggiando con gli amici mi veniva naturale imitarlo. Molti si aspettavano che parlassi di calcio, invece mi sono concentrato sulla storia di un produttore che sta da 50 anni nel cinema. Mi piace l’alto-basso che solo Boldi può darmi, lui non lo tratta male, ma lo inserisce ovunque. Posso dire una cosa brutta? È la prima volta in vita mia che quando mi rivedo rido pure io. So che non si fa. Non sono così pieno di me“.
Malgioglio e la querela di Ricucci
Fu uno dei primi a imitare Cristiano Malgioglio in televisione: “Lo feci per primo e lo feci perché non capivo come mai fosse così tanto in tv. Poi nel tempo ho capito che ha più ragione di esserci Malgioglio di tanti altri. Lui è già una parodia, ci si sono tuffati in tanti e hanno fatto bene. Un suo classico è che se mi incontra mi dice che sono il migliore a imitarlo, ma lo dice pure a Nicola Savino, a Massimo Lopez”. Ricucci, l’odontotecnico di Zagarolo, querelò Max Giusti per l’imitazione: “A volte con alcuni personaggi mi viene la sindrome di Stoccolma. Amavo Ricucci, l’odontotecnico di Zagarolo che ha tentato la scalata al Corriere con i capelli alla Tony Hadley: come fai a non volergli bene? Comunque lo incontrai al ristorante e ritirò la querela“.