Maria Sofia Federico è intervenuta in Cocci il nuovo podcast di Rai Play Sound, il “late-show” condotto da Cecilia Pellizzari e Lorenzo Pedrazzi, dove si è discusso di sessualità, rapporti di coppia, monogamia, poligamia e consenso. Interventi che hanno messo a confronto situazioni individuali e collettive, soprattutto quando si è arrivati a parlare della cosiddetta “manoshpere” ovvero l’insieme di siti web che promuovono il maschilismo e la misogina in opposizione al femminismo al alla fluidità di genere.
La Federico ha esplicitato il suo concetto di consenso sessuale per far capire che non è una cosa che riguarda solo le donne, ma che avrebbe il potere di cambiare i rapporti in essere, dominati oggi dagli stereotipi di genere: “Si parte dal presupposto che gli uomini vogliono sempre fare sesso e quindi che la decisione sia solo femminile, ma anche questo è ultra tossico per le persone socializzate come uomini, perché noi non dobbiamo desumere che un individuo in base al genere che gli è stato assegnato alla nascita voglia per forza avere un rapporto sessuale. Cioè, noi dovremmo essere liberi di autodeterminarci e di fare sesso o di fare qualsiasi altra pratica solo quando lo vogliamo. E un uomo non è meno uomo se non ha voglia di sco*are. Quindi, secondo me, per ribaltare tutta la loro retorica bisogna far capire che il discorso del consenso aiuta anche loro! Fa bene anche a loro e non li carica di quella aspettativa sociale del ‘devi essere un maschio Alfa, devi sco*are la fi*a tutti i giorni”…”
Successivamente, Maria Sofia Federico ha postato il suo intervento sul suo profilo Instagram aggiungendo: “Sarebbe bello se non riducessimo la discussione sulla sofferenza degli uomini nell’avere difficoltà ad avere delle partners s3ssuali a ‘è la biologia che dice che i maschi hanno bisogno di più s3ss0 e le femmine di meno, quindi si crea uno squilibrio di potere che va a vantaggio del genere femminile’, ma ci facessimo delle domande. Per esempio: come cambierebbero le cose se il mondo non girasse più attorno al s3ss0, se il s3ss0 non fosse per forza l’espressione massima dell’amore in una relazione e se farlo fosse visto al pari di svolgere tante altre attività quotidiane?”