Kevin Costner si commuove a Cannes di fronte il pubblico che gli regala una lunga standing ovation per Horizon: An American Saga. L’attore in lacrime di fronte l’apprezzamento della sala per un film che ha richiesto 35 anni per essere realizzato, ringrazia tutti: “Non lo dimenticherò mai”.
La standing ovation
Trentacinque anni per realizzarlo e non pochi ostacoli da affrontare sono valsi a Horizon: An American Saga una standing ovation di 7 minuti da parte del pubblico di Cannes. Kevin Costner, che del film è regista ma anche attore e co-sceneggiatore, non ha potuto trattenere lacrime di gioia per la reazione dei presenti. “Mi spiace che abbiate dovuto applaudire così a lungo prima di capire che avrei dovuto parlare”, ha cominciato la star di Hollywood, ironizzando. “Siete persone magnifiche, è un momento magnifico. Non solo per me, ma per gli attori che sono venuti qui con me, per quelli che hanno creduto in me e hanno continuato a lavorare. È un settore buffo, sono contento di esserci finito dentro. Non c’è un posto migliore di questo. Non mi dimenticherò mai questo momento e neppure i miei figli”.
“Horizon: An American Saga”
Horizon: An American Saga è un progetto ambizioso: un’epopea western divisa in due capitoli, Chapter 1 e Chapter 2. La prima parte del film uscirà nei cinema il 28 giugno, mentre la seconda parte approderà nelle sale un mese e mezzo più tardi, il 16 agosto. Oltre allo stesso Kevin Costner, nel cast ci saranno Luke Wilson, Sienna Miller, Jena Malone, Michael Rooker, Sam Worthington, Jamie Campbell Bower, Danny Huston, Giovanni Ribisi e Michael Anganaro. L’attore hollywoodiano con Horizon: An American Saga realizza la sua personalissima epopea western. Il progetto è stato la sua “più grande sfida” finora, come egli stesso ha raccontato in un’intervista rilasciata al magazine americano Deadline.
La première di Cannes alla quale hanno partecipato anche cinque dei suoi sette figli, ha dunque rappresentato un momento pieno di emozione. L’attore spera che Horizon: An American Saga possa vivere nel tempo e nelle generazioni: “Penso che i film non vivano solo il loro fine settimana di apertura. Vivono la loro vita e ogni volta che sei disposto a condividerla”.