Emily Blunt ha rivelato di aver iniziato a studiare recitazione perché soffre di balbuzie. Un ‘difetto’ dal quale “non si guarisce mai” ha sottolineato l’attrice candidata agli Oscar per Oppenheimer.
Le prime audizioni
Il viaggio di Emily Blunt nel cinema è iniziato con la sua insegnante di teatro che le ha offerto l’opportunità di guadagnare un po’ di soldi, lavorando per il festival teatrale di Edimburgo. “Ho collaborato a vari spettacoli e poi un agente mi ha notata e mi ha chiesto se mi interessasse una carriera nel cinema. Sinceramente non ci avevo mai pensato…” ha raccontato l’attrice a Voilà. “Poi ha iniziato a mandarmi alle audizioni. Mia madre era molto contenta perché era attrice e aveva rinunciato alla sua carriera per crescere quattro figli. È stata lei che mi ha consigliato di iniziare a recitare a dieci anni, perché soffro di balbuzie”.
Un problema sommerso
Ma la balbuzie non è stata una limitazione per Emily Blunt. “Balbettare mi ha insegnato molto, è stato un ostacolo da superare, ma non ha certo influito sul mio futuro. Grazie alla recitazione, sono riuscita a tramutare un impedimento fisico trasformandolo in un vantaggio e così ho scoperto la vocazione della mia vita”, ha spiegato l’attrice. ”Cambiare la mia voce, impersonare qualcuno diverso da me, mi aiuta a controllare questo problema. Ma non si guarisce mai. Evito situazioni che possono scatenare la balbuzie. Quando recito non balbetto, è molto tipico, ecco perché probabilmente non sapete che Samuel L. Jackson, Harvey Keitel e Bruce Willis soffrono come me. Vorrei che si parlasse più del problema”. E infine conclude: ”Per questo motivo collaboro con l’American Institute for Stuttering, che sprona a fare discorsi in pubblico, anche se questo significa balbettare davanti alla gente. È ora di superare lo stigma, non c’è niente di cui vergognarsi“.