Elodie si prepara a tornare al Festival di Sanremo per la quarta volta con il brano Dimenticarsi alle 7. Ma sono tanti i progetti che la attendono nei prossimi mesi oltre al Festival. A primavera uscirà il nuovo album e la vedremo in The Stadium Show, con due concerti in programma l’8 e 12 giugno. “Se è stato un azzardo annunciare gli stadi? Si ma le sfide mi piacciono“, dice a Il Messaggero. Il 2025 la vedrà anche al cinema in Fuori, di Mario Martone, accanto a Valeria Golino e in un thriller di Lucio Pellegrini. Inoltre, ha prestato la voce alla mamma di Simba, Sarabi, nel film Mufasa – il re leone. Ormai il ruolo di cantante e basta sembra starle stretto. “Sicuramente sono più una performer che una cantante, anche perché a livello vocale non sono una virtuosa. Sento di rappresentare un modo di fare spettacolo di altri tempi, ma portato nel 2024“.
“Basta parlare del mio fondoschiena”
Elodie è ritornata sul botta e risposta con Gino Paoli che aveva detto “Ieri avevamo Mina e Vanoni, oggi le cantanti che mostrano il fondoschiena“. In merito, dice: “Non lo incontrerò mai. Ha una visione retrograda. Era evidente che si riferisse a me, che nei concerti mi ero esibita facendo pole dance. Anche se stesse parlando di un’altra collega, sono contenta di aver risposto. Quell’uscita non mi sarebbe piaciuta a prescindere. Ho la mia professionalità e vorrei essere rispettata. Io e le mie colleghe. Ci sono altre cose che hanno importanza. Qualsiasi altra cosa che non sia il mio fondoschiena. Ci sono le guerre, i problemi del nostro paese“. L’ambasciatrice di Save the Children dice: “Credo che la povertà educativa sia un tema. Nel mio piccolo, cerco di contribuire, L’ho fatto per i bambini e le bambine del quartiere Quartaccio, periferia romana, dove sono cresciuta”.