In occasione della promozione della serie Feud: Capote vs. the Swans, Demi Moore ha parlato del suo personaggio, Ann Woodward, attrice radiofonica e modella bellissima, morta suicida in condizioni tragiche. L’attrice ha posto l’attenzione su come ad Hollywood le donne venissero valutate in base alla loro età e alla loro aderenza agli standard estetici, con la conseguenza esclusione delle donne avanti negli anni. “Le cose sono cambiate. C’è stata un’evoluzione, direi addirittura da quando avevo 40 anni. Perché quando avevo 40 anni ma non assomigliavo a come immaginavano che avrebbero dovuto essere i 40, non sapevano cosa fare con me. Penso che se guardiamo davvero al nocciolo più profondo della questione, quello che stiamo guardando è l’ idea secondo cui il valore e la desiderabilità delle donne sono legati a la loro fertilità”.
La dipendenza dall’alcool
Solo recentemente, in occasione del documentario Brats di Andrew McCarthy, la Moore ha parlato dei suoi problemi con l’alcool e delle sue difficoltà nel rimanere sobria sul set di St.Elmo’s Fire: “Ero terrorizzata dal fallire, di non essere all’altezza. Potevano trovare facilmente qualcun altro“. l’attrice ha anche rivelato che era stato assoldato un supervisore che stesse con lei continuamente per assicurarsi che rimanesse sobria e ricorda anche di quando le fu chiesto di scegliere tra farsi curare in una clinica riabilitativa o proseguire con le riprese: “Scelsi il film. A quei tempi non avevo alcuna stima di me stessa“.