Dalila Di Lazzaro: “Dovevo restare con Alain”

"Mi sentii toccare, baciare. Aveva la pelle di velluto, olivastra, da perdere la testa".

Dalila Di Lazzaro: “Abbiamo fatto l’amore in piedi, come i ragazzini”Dalila Di Lazzaro: “Abbiamo fatto l’amore in piedi, come i ragazzini”
Protagonisti

Dalila Di Lazzaro parla di Alain Delon e rivela di quando hanno fatto l’amore. I due attori hanno recitato insieme in Tre uomini da abbattere, pellicola diretta da Jacques Deray nel 1980.

Dalila Di Lazzaro racconta al Corriere della Sera che il primo incontro con l’attore francese fu a Montecarlo. All’epoca la lei aveva ventitré anni, Delon quaranta: “Mi avevano invitato e arrivai al Gp di Formula 1 nella Cadillac di una ricca pazza con un gruppo di amiche. Entrammo all’Hôtel de Paris, la hall affollatissima, all’epoca era un grande evento”. L’attrice sottolinea che indossava una tutina a righe bianche e blu: “Ero abbronzata, biondissima, la schiena nuda. Tutta quella gente spintonava, mi ritrovai in fondo alla hall accanto all’ascensore, con Alain Delon e Mireille Darc. Lei premette il pulsante, lui mi guardò e mi mandò un bacio. Per me era un mito. Bello come il sole. Finì lì”.

Dal primo incontro al primo set

I due si si sarebbero rivisti mesi dopo, a Roma. “Girava ‘Zorro’ alla Dear, dove oggi si fa televisione. Sperando di rincontrarlo e lo vidi al bar. Ero di nuovo con delle amiche. Dandomi del lei mi disse in italiano: ‘Verrebbe un attimo nel mio camerino?’ Non ricordava di avermi già vista. Lo richiamarono sul set. Chiesi dove fosse il suo camerino e un tipo della produzione a gran voce mi prese a male parole: ‘Volete tutte Delon’. Dal nulla sbucò lui, Alain. Mi fece cenno di seguirlo”. L’attore disse a Dalila Di Lazzaro che era troppo truccata, che sarebbe stata meglio senza nulla. E quindi la proposta di andare a girare un film in Francia, seguito da un invito a cena, che l’attrice rifiutò con la scusa di un mal di gola, anche se ricorda: “Era di una bellezza… Io, incantata e intimidita”.

Un passato tormentato

Il loro momento sarebbe arrivato con Tre uomini da abbattere. “Sul set cominciò una corte silenziosa e magnetica”, ricorda Dalila Di Lazzaro. “Si fece dare due stanze comunicanti. Bussò, ero sotto la doccia. Dissi di aspettarmi, lo ritrovai sotto le coperte del letto. Si mise sopra di me. Io, intimidita bofonchiai che aveva un bell’accappatoio. Si innervosì e se ne andò. Di notte tornò. Mi sentii toccare, baciare. Aveva la pelle di velluto, olivastra, da perdere la testa”. L’attrice parla di Alain Delon come di un uomo “determinato ma fragile” a causa di un passato tormentato. “Doveva essere sempre con le spalle coperte per via della guerra in Indocina. Era agitato, inquieto, divertente, l’ho visto offrire champagne alle prostitute per strada, diceva che nessuna donna aveva il loro cuore. Era fissato con i cani”, L’attrice lo definisce “un dominatore, un uomo eccessivo. Aveva due guardie del corpo. Le donne gli davano la caccia. Spinse giù dalle scale della sua casa una signora, diceva di essersi persa e questa cosa mi turbò. Con me è stato una perla, con gli altri era una tigre che graffiava. Era focoso, l’ultima volta abbiamo fatto l’amore dietro la sua roulotte-camerino, in piedi, come i ragazzini. A fine riprese ci scambiammo un dono: lui un medaglione, io il suo ritratto. All’anteprima andai col mio fidanzato. Alain mi disse: ‘Che te ne fai di uno così normale, tu devi stare con me’. Col senno del poi ho sbagliato. Dovevo restare con Alain”»”.

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