Coordinatore di intimità? Su tutti i set

La coordinatrice di intimità di “Challengers” suggerisce anche gli Oscar.

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Il coordinatore di intimità è una figura fondamentale. A sottolinearlo è Mam Smith, coordinatrice di intimità sul set di Challengers, che ritiene che i coordinatori debbano essere presenti su tutti i set. Intervistata da The Hollywood Reporter insieme alla regista Erika Lust, solleva la proposta di creare una categoria apposita agli Oscar.

Il coordinatore di intimità su tutti i set

“Molte volte ci sono attori che dicono: ‘Non ho bisogno di un coordinatore di intimità, mi sento a posto con me stesso e la mia sessualità’. Buon per te, ma magari la tua collega o il tuo collega vorrebbe avere qualcuno accanto”, spiega la regista Erika Lust. Commentando la scelta di HBO di avere un coordinatore di intimità su tutti i set, Mam Smith ci tiene a sottolineare: “La speranza è che [in futuro] non si possa girare una scena intima senza un professionista presente che supporti gli attori e la produzione”. E ancora: “Creare un ambiente sicuro sul set è imperativo per avere delle belle interpretazioni. Se un regista non è al corrente di come un coordinatore di intimità possa sostenere gli attori e creare un ambiente secondo dei protocolli per metterli a loro agio, non capirà mai quale sia la sua utilità”.

Una categoria da Oscar

Mam Smith parla di come spesso il budget influisca sull’assunzione dei coordinatori di intimità e come esistano problemi di regolamentazione. “Sembra il Far West al momento. La gente studia e ottiene certificati online senza una vera esperienza. Quello a cui stiamo lavorando è cercare di creare una prassi regolarizzata in modo tale che ci sia la formazione adeguata”. Una vera professione che, in quanto tale, meriterebbe una propria categoria agli Oscar, un riconoscimento. “Hanno appena inserito il casting nelle categorie agli Oscar”, spiega Lust. “Sarebbe bellissimo un riconoscimento anche per i coordinatori di intimità. Ma prima dobbiamo lavorare sull’uguaglianza in questa industria”. Poi la coordinatrice di Challengers ci tiene ad aggiungere un pensiero, sull’importanza del suo ruolo e della funzione del cinema: “Il cinema è un medium davvero meraviglioso che ha una grandissima influenza. Permette alle persone di accedere a modi di pensare diversi e modi di diversi di capire il mondo. È un medium che ti permette di empatizzare con altre persone e alla fine contribuisce alla tua apertura nei confronti degli altri. Per me non è solo arte, è politica”.

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