Bugo torna sulle scene. Il 15 marzo esce Per fortuna che ci sono io, il suo nuovo album: un lavoro ‘liberatorio’, in cui il cantante parla della sofferenza che si porta dentro, dei sogni che fanno male, delle incomprensioni tra le persone. Ma il nuovo album è soprattutto un modo per ripartire e provare i brividi della musica dal vivo: “Adesso riparto. Non vedo l’ora di suonare l’album dal vivo, di rivedere la gente”.
Il dolore e la voglia di riscatto
La brutta vicenda di Sanremo è un cicatrice che ancora brucia. “Ho ancora molto dolore dentro. Non posso far finta di vivere sulle nuvole. Per fortuna che ci sono io è un grido, un modo per uscire ripartendo da me stesso. Capendo chi sono. Lo dico alla fine del pezzo: io non so stare al mondo, non so vivere”, ha spiegato Bugo in un’intervista a Vanity Fair. “Ho avuto l’impressione che la gente non avesse mai realizzato il fatto che ho sofferto da cani in questi anni. Tutti che ridevano, senza motivo. E io che soffrivo. Ma per il resto questo è un disco per niente cupo, anzi solare, positivo. Mi è servito a reagire”. Ma c’è qualcosa che Bugo ha imparato da questa storia?, domanda l’intervistatore. “Sicuramente sono cresciuto”, è la sua risposta. “Ma c’è ancora uno strato di dolore chi mi avvolge e non mi fa vedere nitidamente le cose. Chi mi ha conosciuto prima di Sanremo, ricorderà che dentro di me c’era un’energia che ancora non è tornata. Ma succederà, mi passerà. Ho imparato a restare lucido e positivo, a non farmi prendere dalla negatività. Potevo lasciarmi andare alla rabbia, invece niente, sono comunque rimasto tranquillo. Non ho attaccato nessuno. Per fortuna che c’è la musica, che mi permette di esprimere i miei sentimenti. Mi ha salvato la vita, un’altra volta”.
La famiglia è la vera salvezza
Ma stavolta a salvarlo è stata la famiglia e gli affetti. “Mia moglie e i miei figli. Da papà, cercare di non trasferire tutto questo dolore a loro è stato difficile. E poi c’è stata la pandemia, che ha appesantito tutto”, sottolinea l’artista. “Ho perso anche degli amici importanti. Quando sono tornato a Sanremo nel 2021, con ‘E invece sì’, ero turbato dal Covid. La platea vuota… che ricordi. Infatti non è stata un’edizione memorabile neanche quella, per me. Non mi sono divertito“.