Annalisa: “Le mie canzoni non sono tormentoni”.

"Vorrei un mondo della musica migliore per chi verrà dopo di me"

Annalisa: "Le mie canzoni non sono tormentoni".Annalisa: "Le mie canzoni non sono tormentoni".
Protagonisti

Annalisa sta cavalcando il suo momento magico. Sinceramente, la canzone con cui ha partecipato al Festival di Sanremo, è un vero e proprio tormentone, così come Storie Brevi, in cui duetta con Tananai. Dopo il primo, grande live della sua carriera, tenutosi a novembre al Forum di Assago, è iniziato un tour nei palasport. La cantante è approdata, poi, all’Arena di Verona a maggio, con un evento, Tutti in Arena, che vedremo in prima serata su Canale 5 e che ha visto il coinvolgimento di Elisa, Giorgia, Ernia, Irama e lo stesso Tananai.

Annalisa e il suo tormentone

Annalisa, intervistata da Vanity Fair, ha parlato del momento magico che sta vivendo, grazie ai due brani più gettonati del momento, definiti spesso “tormentoni” estivi. “Confesso che soffro il termine “tormentone”, che sminuisce le canzoni “estive”: per me sono come le altre, se hanno una bella melodia, un bel testo e il resto, funzionano, al di là della stagione“.

Parlando di Storie Brevi afferma: “Penso che finora i pezzi che ho azzeccato abbiano intercettato ciò che sentiva la gente, ciò che avrebbe voluto. Con Storie brevi, ci siamo resi conto che una parte delle persone, forse, voleva un’estate più chill, rilassata. Che è il mood della canzone, da cantare al tramonto. Non per forza la hit che arriva subitissimo. Ma la verità è che siamo stati io e Tananai, per primi, a voler vivere quell’atmosfera distesa, la sentivamo dentro come una necessità“.

Elisa e Giorgia, due grandi maestre

Parlando di Tutti in Arena, Annalisa si sofferma su Elisa e Giorgia e sul significato che hanno avuto nella sua carriera. “Entrambe c’erano da prima che ci fossi io. E per me sono delle vere e proprie maestre, che anche solo a distanza, quando non le conoscevo, mi hanno insegnato tanto: in termini di scrittura e vocalità, ma anche nella capacità, semplicemente, di stare al mondo. Per loro è stato più difficile di quanto lo sia oggi per me, e il mio privilegio è merito loro“. Su questa scia, Annalisa spera di poter lasciare a sua volta un mondo della musica migliore alle ragazze che verranno. “È un passaggio di testimone, sono ottimista: servono entusiasmo, e voglia di lavorare non solo per sé stesse, ma per il futuro di tutti. Non so se sia “sorellanza”, ma per me conta questo“.

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