Un ragazzo semplice, Mr. Rain, al secolo Mattia Balardi, 23 anni, bresciano di Desenzano del Garda, fidanzato da 8 anni con Juliana, attualmente è alla ricerca di una casa a Milano per andare a vivere con lei, ma ancora non ha trovato qualcosa che gli piaccia.
Milano, scelta obbligata
Attualmente abita in zona City Life, ma non gli piace: “Bello eh, ma ho capito che non è il quartiere per me: in questi anni mi sono fatto un’idea di dove andare e di cosa cercare. Ho i cani, amo il verde, vorrei un posto comodo per spostarmi, per tornare a Brescia, comodo anche per i miei amici. La zona della Fondazione Prada, ad esempio, mi piace“, sottolinea. “Sono fortunato e grazie al mio lavoro posso permettermi di cercare qualcosa che mi piace, eppure non quadrano mai tutti gli addendi. La lavatrice grande come un piatto o simili assurdità descritte da altri non mi sono ancora capitate. I prezzi sono saliti in modo pazzesco: quando mi sono trasferito la prima volta, e non è un secolo fa, l’aria era diversa“.
Milano era una scelta obbligata per la sua professione e lui ci vive bene, ma con qualche dubbio: “Esiste un problema di sicurezza, soprattutto la sera. Fai fatica a girare dopo una certa ora. Per il resto Milano è bella, non ti annoi mai, offre opportunità“. Tuttavia, il passaggio da Brescia verso la fama e il successo, è avvenuto con un certo ritardo. La prima volta ci prova con X Factor ma qualcosa non lo convince: “Anno 2013, con ‘Osso’ eravamo stati squalificati e poi selezionati per l’ingresso diretto”, racconta. “Ricordo che ero nella sede della Sony, mi presentano un plico di fogli infinito da firmare. Io dico: ‘vado al McDonald’s perché sono qui da ore, mangio, faccio vedere il contratto al mio avvocato e firmo’. Ovviamente l’avvocato mica ce l’avevo… Invece del Mc sono andato dritto in metrò…” per tornare a Brescia.
Il momento giusto
Tornato a casa, non si è pentito di non aver firmato e racconta: “Il primo disco è venuto dopo. In quel periodo facevo di tutto per comprarmi gli strumenti, per avere un computer nuovo. Non avevo grandi mezzi economici ma obiettivi sì, quindi mi rimboccavo le maniche“. Per inseguire il suo sogno, Mr. Rain ha fatto mille lavori, il fornaio, il fattorino, il videomaker: “Ho fatto pure video per me e per gli altri, ho fatto anche il pony pizza. Capitava che arrivassi con i cartoni e i clienti mi chiedessero una foto: nel Bresciano iniziavo a essere abbastanza conosciuto, c’era un gruppo di noi che suonava spesso, su YouTube alcuni pezzi andavano bene (non cercateli, li ho cancellati: mi vergogno)”.
Oggi Mr. Rain ha la fama che merita e un rapporto speciale con i fan, di cui ascolta le storie traendone ispirazione per le sue canzoni: “Sono storie forti. ‘Due altalene’ è nata così, ascoltando. Io sono come una spugna, è il mio carattere: emotivamente impegnativo, ma mi arricchisce. E poi penso: se anche solo una persona è riuscita a chiedere aiuto sentendo ‘Supereroi’ io ho svolto il mio compito, e allora sono contento. Ai live faccio entrare spesso i fan da me, ho conosciuto un sacco di persone“.