Marina La Rosa: “Non faccio sesso da un sacco di tempo”

Sui social rivela di essere diventata casta.

Marina La Rosa Non faccio sesso da un sacco di tempo.Marina La Rosa Non faccio sesso da un sacco di tempo.
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L’ex gieffina Marina La Rosa ha fatto parlare di sé con una recente confessione sui social. Attraverso una storia Instagram, la 47enne siciliana ha rivelato di essere casta da un po’ di tempo, affermando con ironia: “Se il sesso allungasse la vita avrei le ore contate”.

Da “gatta morta” a santa

La sua partecipazione alla prima edizione del Grande Fratello nel 2000 la rese celebre con l’etichetta di gatta morta, soprannome che l’ha accompagnata per tutta la sua carriera. L’iconica “gatta morta” Marina La Rosa, ha fatto recentemente parlare di sé per una confessione intima sui social: “Siamo anche in quaresima. Tra un po’ divento santa. Anzi. Io lo sono già”. In modo ironico Marina ha commentato la sua condizione di donna single evidentemente da diverso tempo, non c’è un uomo nella sua vita. La Rosa è stata sposata con l’avvocato Guido Bellitti, con cui ha avuto due figli, ma nel 2021 i due si sono separati.

Per me l’organo sessuale principale è il cervello

La dichiarazione di Marina non è una novità. Già due anni fa, infatti, aveva espresso concetti simili durante un’intervista a I Lunatici: “Non faccio sesso da un sacco di tempo. Per me l’organo sessuale principale è il cervello. Se non mi si eccita il cervello, non mi eccito. Per cui faccio fatica a trovare una persona con cui instaurare una sintonia. Anche se fosse una semplice avventura, ne deve valere la pena”.

A rincarare la dose, ha pubblicato un altro post Instagram in cui la showgirl si esprime in considerazioni poco lusinghiere su un nuovo corteggiatore: “D. è uno di quegli uomini sicuri di sé, uno di quelli che la volpe può anche schiattare perché lui all’uva ci arriva eccome. Poi finita la cena mi ha invitato da lui, un posto ‘comodo’ ha detto. E ho riso molto anche per questo, perché io posso anche essere la tua uva D. ma ci vuole più di un posto comodo. Io non lo voglio un posto comodo, voglio un posto che sia un luogo dell’anima al di fuori di tutto il resto e voglio giocare ridere guardare un film parlare dell’universo e di me e di te e voglio ballare e scappare a Santo Stefano di Camastra e poi tu vieni a prendermi e torniamo e cuciniamo e ridiamo ancora. Una magia insomma. D. tu le sai fare le magie?”

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