Maria Grazia Cucinotta ha condiviso la sua esperienza personale e professionale in un’intervista al Corriere della Sera, rivelando alcuni dettagli del suo passato, inclusi i momenti legati al provino con Massimo Troisi per il film Il Postino. Un altro tema centrale dell’intervista è stata la dislessia. Ha anche condiviso un episodio drammatico della sua vita un tentativo di stupro avvenuto a Parigi: “Ho camminato per anni col gas paralizzante stretto in mano. Successe di giorno, a Parigi, era un uomo in giacca e cravatta. Credo proprio ci sia stato l’intervento di un angelo, riuscii a scappare. La polizia non fece niente. Ho trasmesso la paura anche a mia figlia, mi dice sempre che le metto l’ansia“.
L’Incontro con Massimo Troisi
Cucinotta ricorda con emozione il giorno in cui si trovò di fronte a Troisi nel suo ufficio. La sua selezione per il ruolo di Beatrice non fu casuale, Fu Nathaly Caldonazzo a raccomandarla: “Mi scelse dai provini. Fu Nathaly Caldonazzo a riferirgli di me. Le sono grata e le voglio bene, anche se non ci parliamo più. Mi tremavano le gambe a stare lì seduta di fronte a lui a leggere un copione. Io poi, che sono dislessica… mi mancava la preparazione, non avevo alcuna esperienza. Lui non voleva che fossi tecnica: “Non devi recitare perché si vede”. Non considerava un difetto neppure la dislessia, mi diceva solo di non correre. Ricordo anche il tic tac che pensavo fosse un orologio e invece era il suo cuore. Per fortuna feci finta di niente e non feci gaffe“.
La dislessia e l’invidia subita
L’attrice ha affrontato alcune sfide durante la sua giovinezza a causa della dislessia e degli attacchi di panico: “Da giovane avevo gli attacchi di panico alle interrogazioni. Non sono cresciuta in un quartiere facile, a un certo punto pensarono che fossi drogata, perché di droga ne girava tanta. Mia madre era disperata. Più collassavo e più passavo per la scema del villaggio. A teatro soprattutto, al cinema rigiri la scena. Quando feci Figlie di Eva a teatro avevo molta paura, fortunatamente con me recitavano Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi che mi hanno aiutata moltissimo”.
Maria Grazia Cucinotta ammette di aver subito invidia dopo Il Postino: “Mi è capitato di essere molto invidiata dopo “Il postino”. È per quello che me ne sono andata in America. L’Italia non è meritocratica. Un mio agente mi disse: “Prima non ti volevano perché non eri nessuno, adesso non ti vorranno perché il tuo nome offusca quello di tutti gli altri”. Mi arrabbiai, ma aveva ragione“.
Il no alle scene di nudo
Maria Grazia Cucinotta ha rifiutato il ruolo in Avvocato Del Diavolo a causa delle scene di nudo: “Bisogna essere realisti: non credo l’avrei fatto bene. Non ho mai avuto un buon rapporto con il mio fisico, soprattutto con il mio seno. Mi hanno anche definita sex symbol, ma io mi sono sempre sentita ingombrante. Se a vent’anni avessi avuto la consapevolezza del mio corpo che ho adesso, sarebbe stato tutto molto più facile. Oggi ringrazio Dio di essere come sono“.