I Finley sono pronti a ripartire. Il 16 ottobre saranno all’Unipol Forum di Milano con un grande spettacolo per riabbracciare il pubblico. Ne danno notizia direttamente sui social. In realtà, il gruppo non ha mai smesso di suonare, esibendosi in piccoli club. Il ritorno è segnato anche da un nuovo album, Pogo Mixtape VOL.1 uscito a maggio.
Il ritorno dei Finley dal grande pubblico
I Finley hanno scritto sui social un lungo post per annunciare lo spettacolo che si terrà a Milano. “Quando abbiamo iniziato a suonare eravamo solo dei ragazzini. Saltavamo la scuola per andare in una sala prove che puzzava di muffa, ma era il posto più bello che potessimo desiderare. Le nostre storie diventavano canzoni e le nostre canzoni un rifugio per chi non si sentiva capito. Fumo e cenere, Adrenalina, Diventerai una star hanno cambiato, non solo la nostra vita, ma anche quella di migliaia di persone. Oggi quei ragazzini, che non hanno mai avuto voglia di crescere, ti riportano in quel momento esatto della tua vita: gli anni della scuola, dei problemi insormontabili, dei cuori spezzati e di quando ti bastava una canzone sul tuo mp3 per essere felice. Sarà una grande festa per tutti noi, un’occasione irripetibile per urlare insieme che Tutto è possibile!” scrivono.
Per i Finley sarà un nuovo punto di partenza
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il frontman Pedro ha parlato della storia del gruppo e del percorso fatto: “Mi emoziono se penso che 10 mila persone rivivranno con noi un pezzo della loro adolescenza. Sarà un nuovo punto di partenza. Abbiamo lavorato tanto lontano dai riflettori, costruendo qualcosa di diverso rispetto alla band che eravamo. Nei primi anni duemila non eravamo assolutamente pronti a quella popolarità e a quei palcoscenici, ma abbiamo dato il nostro meglio. Lontani dall’hype abbiamo sperimentato col sound, creato la nostra etichetta indipendente, alternato un disco più rock a uno più elettronico.” Oggi il ritorno è favorito anche da un mercato che riconsidera il pop-punk. “Attorno al 2010 le chitarre erano proprio sparite. Gli assoli erano poco cool. I grandi dj e producer diventavano delle star, poi c’è stata l’ascesa del rap, ora della trap.”