Domenico Cuomo: “La fama non era nei miei piani”.

"I bullizzati sono i veri liberi, perché hanno il coraggio di essere diversi".

Protagonisti

Domenico Cuomo, il Cardiotrap di Mare fuori, conquista il Giffoni Film Festival. Attualmente impegnato nelle riprese della quinta stagione della fortunata serie e a teatro con Tredici – Il musical contro il bullismo, parla della sua passione più grande: la recitazione. Ma la fama, dice, non l’ha mai cercata.

Il ragazzo della porta accanto

Parla con un’orda di ragazzini che lo acclamano rispondendo a mille domande. Eppure Domenico Cuomo è un ragazzo semplice che si imbarazza e quasi si commuove: “Mi fate emozionare“, dice dal palco. La prima domanda che gli viene rivolta è cosa avrebbe fatto se non fosse stato un attore: “All’università studio lettere moderne, mi piace la mitologia e chissà, forse avrei intrapreso la strada per diventare professore di storia. Adoro gli animali, l’altra mia passione, anche il mestiere del veterinario mi sarebbe piaciuto“. L’attore, il cui esordio è iniziato quando aveva dodici anni sul set di Gomorra, ha raccontato ai ragazzi di come abbia scoperto la sua passione per la recitazione: “A Natale ero la mascotte dei familiari. Così ho scoperto l’amore per far emozionare gli altri“. Tuttavia, la celebrità non era qualcosa che lo interessava particolarmente: “La fama non riesci mai a prevederla, non è mai stata nei miei piani. Il mio sogno era studiare recitazione. L’importante non era la fama, ma emozionarmi sul set o sul palco. Voglio fare cose che mi risuonano nell’animo“.

La nuova stagione di ‘Mare fuori’

L’attore trova spazio anche per dare qualche piccola anticipazione sulla nuova stagione di Mare fuori: “Sarà una stagione completamente diversa dalla precedente. Sarà come la prima serie, forte e cruda“. Domenico Cuomo racconta la sua esperienza con il musical sul bullismo e di come, a sua volta, ne sia stato vittima. “Ho superato tutto quando ho capito chi era in realtà la persona che mi stava bullizzando, ovvero qualcuno non sereno, che cercava vendetta, ingabbiato nella rabbia. I bullizzati in realtà sono i veri liberi, quelli che hanno il coraggio di essere diversi, di restare soli, mentre i bulli sono i non liberi“.

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