Cristiano Caccamo: “I social? li uso per lavoro, ma finisce lì”

“Nei fallimenti degli altri vediamo le nostre vittorie, ed è molto triste”.

Cristiano Caccamo: “I social? li uso per lavoro, ma finisce lì”Cristiano Caccamo: “I social? li uso per lavoro, ma finisce lì”
Protagonisti

Interprete del personaggio di Antonio Ranieri nella miniserie diretta da Sergio Rubini, Cristiano Caccamo si racconta in una recente intervista a Vanity Fair. L’attore si trova a parlare del ruolo ricoperto nella serie ma anche del suo rapporto con i social, cambiato nel tempo. Ormai per lui sono soltanto mezzi da utilizzare per il suo lavoro. L’ambiente social non gli piace più come una volta: “Nei fallimenti degli altri vediamo le nostre vittorie, ed è molto triste”.

Il rapporto con i social

“Con Instagram e con TikTok in passato avevo un rapporto bellissimo, li usavo molto, mi divertivano e mi divertivo, spesso anche insieme a Diana”, dice riferendosi a Diana Del Bufalo. “Da due anni, invece, ho cambiato approccio. Non so se perché è cambiato qualcosa o perché sono cambiato io, forse entrambe le cose. Ho ancora i social, li uso per lavoro, ma finisce lì”. Poi Cristiano Caccamo parla del perché le interazioni sui social network non gli piacciano più. “Sono diventati il terreno in cui esprimere un’opinione su qualsiasi cosa e questo non mi piace perché non si può avere un’opinione su tutto. E poi si cerca sempre di schierarsi uno contro l’altro, ci sono sempre due fazioni, questo mi dà molto fastidio”, spiega. “Nei fallimenti degli altri vediamo le nostre vittorie, ed è molto triste. Un’altra cosa che odio è che spesso ci si convince che basti mettere un like per sostenere una causa, per denunciare una violazione. Nel mondo reale non si fa più nulla, tanto abbiamo già preso posizione sui social”.

L’amicizia e Antonio Ranieri

Cristiano Caccamo ha un’alta considerazione dell’amicizia. “Enorme, tanto che a volte mi chiedo se non sia troppo. Io non sono fidanzato, ma i miei amici riempiono la mia vita, mi appagano. Mi sento così tanto amato che non mi viene voglia di aprirmi all’amore e questo un po’ mi preoccupa perché in futuro vorrei avere una famiglia”. Poi, parlando del personaggio di Antonio Ranieri che interpreta nella serie in onda su Rai 1, Leopardi – il poeta dell’Infinito, spezza una lancia in suo favore. “Lo ricordiamo spesso in chiave negativa, come qualcuno che si è approfittato di Leopardi, che si impossessò delle ‘Operette morali’, ma in realtà è stato un suo grande difensore. Ha utilizzato le sue conoscenze per inserire Leopardi all’interno dei circoli giusti, è stato un suo buon amico anche se a me piace definirlo il suo agente”. E aggiunge: “Amava definirlo non pessimista ma attento alla verità delle cose, sensibile. Il nostro Leopardi è pop, il regista Rubini ha voluto attualizzarlo, raccontarlo da una prospettiva diversa”.

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