Claudia Gerini: “Volevo dirgli ‘buttati’, andiamo a casa”

L’attrice, “Suburra” e le mal tollerate riprese di notte.

Claudia Gerini: “Volevo dirgli ‘buttati’, andiamo a casa”Claudia Gerini: “Volevo dirgli ‘buttati’, andiamo a casa”
Protagonisti

Claudia Gerini parla della sequenza di Suburra, girata di notte, quando il cardinale minaccia di togliersi la vita. “Volevo dirgli ‘buttati’, andiamo a casa”, spiega l’attrice che non ama le riprese di notte, nell’intervista a Repubblica.

La notte e “Suburra”

“Non amo girare la notte, freddo, sonno, fatica. Una sequenza interminabile di Suburra, un cardinale che voleva togliersi la vita e io su e giù per le scale con i tacchi a spillo e le gambe tremanti. Alla fine invece che persuaderlo volevo dirgli ‘buttati’, andiamo a casa”. Claudia Gerini spiega come le riprese di notte non siano particolarmente amate nemmeno da Carlo Verdone che, anzi, le odia proprio. Racconta: “E poi ‘Viaggi di nozze’. Carlo odia la notte, in una scena silenziosa un tizio continuava a ridere e Carlo, esausto, sbotta: ‘basta lasciateci lavorareee’”.

I set più emozionanti e i desideri futuri

Parlando dei set in cui si è emozionata di più, Claudia Gerini ricorda: “’John Wick 2’, a Caracalla, mi sono sentita potente, abito a sirena paillettato e zibellino, tappeto rosso di 70 metri, quattro guardie del corpo, trecento comparse, principi indiani, cardinali”. E poi: “Con Castellitto, ‘Non ti muovere’, ho vissuto momenti quasi veri. In ‘La passione di Cristo’ mi ha turbato vedere Gesù fustigato. Recitavo in latino, ringraziando le versioni fatte al classico”. Sulle collaborazioni future l’attrice rivela i nomi dei professionisti con cui le piacerebbe lavorare: “Virzì, Martone, Bellocchio, ancora con Castellitto, Verdone, Gassmann”. Claudia Gerini ammette di sentirsi ancora entusiasta, proprio come le prime volte, agli inizi della sua carriera: “Scommetto con l’entusiasmo della ragazzina che faceva i provini”, spiega. “Ne faccio ancora, specie per progetti internazionali. Non mi sento una sfigata. Amo il mio mestiere e sogno ancora”.

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