Barbora Bobulova esprime il suo pensiero sui social, sulla parità di genere e sulla famiglia. L’attrice in un’intervista a Vanity Fair si racconta e fa sapere di non avere un profilo Instagram.
‘Social free’
“Sono fiera di essere ‘social free’”, ha sottolineato l’attrice, che ha lavorato con importanti registi in Italia (tra cui Bellocchio, Muccino, Özpetek, Moretti, Placido). “In certi ambiti lavorativi i social sono una risorsa, ma non riesco a entrare nell’ottica di dover condividere tutto con tutti. Per me è già faticoso convivere con qualcuno con cui hai una relazione. E poi detesto la violenza verbale di cui la Rete è piena. Sottoporsi al giudizio continuo non è sano per la mente”. Sulla parità di genere invece dice che è più vicina rispetto a quando lei era una ragazza, “ma noi donne procediamo un passo avanti e due indietro. Non possiamo mai dare nulla per scontato, ogni diritto ottenuto va continuamente difeso. Alle mie figlie cerco di far capire che coltivare la propria indipendenza è la cosa più importante, e mi riferisco all’indipendenza economica e affettiva”.
Da soli si dorme meglio
Barbora Bobulova ha fatto sapere di essere single in questo momento della sua vita: “Da sola sto molto bene. Sto con qualcuno solo se ne vale la pena, e al momento non è così”. E sottolinea che della sua indipendenza la cosa che ama di più è “che faccio come mi pare, non devo rendere conto a nessuno. La sera se sono stanca vado a dormire. E poi, diciamolo, da soli si dorme meglio. Non sono mai stata sposata, ma considero il matrimonio un lavoro. La relazione a cui aspiro è quella in cui si sta insieme solo quando si ha voglia. Bisognerebbe avere due case e so, ovviamente, che è un lusso enorme. La famiglia tradizionale non fa per me”. E infine, l’attrice spiega qual è la sua definizione di famiglia: “Dovremmo solo cercare di essere felici. Per me la famiglia non è mamma, papà, bambini. Alle mie figlie dico: ‘Cercate di stare bene, di vivere la vita che desiderate. Siate libere e felici’. Io non l’ho capito subito. In passato ho provato a seguire il modello tradizionale, perché la società in cui viviamo mi faceva sentire anormale. Ma ho capito che stavo sbagliando, che non ero onesta con me stessa. E ho capito anche che molti fingono, preferiscono non rinunciare alla propria quotidianità familiare anche se non stanno più bene”.