Alfa, all’anagrafe Andrea De Filippi, si racconta nell’intervista rilasciata al quotidiano Leggo e risponde anche alle accuse di plagio per il brano portato a Sanremo, Vai!. Il cantante, dopo l’esperienza sul palco dell’Ariston, ha pubblicato il nuovo disco Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato. Con un’impronta folk country l’album, spiega Alfa: “È un disco che parla di amore. Non di amore autobiografico. Un amore che deriva anche da letture di questi due ultimi anni. Erich Fromm, Saffo, Platone”. Il suo primo tour nei palazzetti comincerà il 24 febbraio e Alfa lo definisce un sogno che si avvera: “La data di Assago poi è sold out da prima ancora di Sanremo, cosa che mi riempie di orgoglio”.
Le accuse di Plagio
“Mentirei se dicessi che non ci sono rimasto male”, risponde Alfa quando durante l’intervista viene sollevato l’argomento plagio. “Ma i commenti a Sanremo sono sport nazionale e avrebbero trovato qualsiasi cosa per criticarmi. Il brano in gara l’ho scritto in America, come tutto il disco. È un genere che qui non è molto in uso”. Poi il cantante si esprime su quanto accaduto rispetto il “cessate il fuoco” di Dargen D’Amico e lo “stop al genocidio” di Ghali. “Le loro sono state scelte rispettabilissime. Nel caso di Ghali, poi, il messaggio non era così estremamente politico. Ha detto solo ‘stop al genocidio’, pensiero universale, nessuno vuole la guerra”, spiega il cantante. Alla domanda se un artista oggi sia libero Alfa non ha esitazioni: “Deve esserlo”.
L’importanza di Vecchioni
Il cantante durante l’intervista risponde anche a domande sulla sua collaborazione con Roberto Vecchioni. “È un sodalizio pieno di vitalità in cui non percepisco l’età. Il professore ha sempre investito sui ragazzi. E io sono contento di rappresentare il ragazzo del suo brano”. Alfa è entusiasta dello scambio generazionale che si è creato con lo storico cantautore: “L’avermi poi permesso di scrivere anche l’ultima strofa di uno dei suoi brani per un palco come Sanremo ha dimostrato quanto lui sia davvero un gigante. È uno scambio generazionale, sì. Ma abbiamo un sacco di punti in comune”. Per Alfa quello che conta, più di tutto, sono le canzoni, qualcosa di cui si ha bisogno: “Abbiamo bisogno più che mai di canzoni. Canzoni che stanno venendo a mancare: c’è tanto più coolness sull’estetica del progetto che sul contenuto musicale dello stesso. Sembra che le canzoni siano un di più”.