Willie Peyote intervistato dal Corriere della Sera, non ha voluto commentare il caso Tony Effe, ma ha comunque rilasciato alcune dichiarazioni sul mondo dei rapper. In questi ultimi giorni infatti diversi artisti (tra cui Enrico Ruggieri, Kekko dei Modà e Francesco Sarcina de Le Vibrazioni) hanno voluto dire la propria sull’evento mediatico nato subito dopo l’esclusione del rapper dal Concerto di Capodanno a Roma.
Spesso si tende ad esagerare
Il problema dei testi ormai definiti ‘sessisti, il rap “ce l’ha dalla nascita, però spesso si esagera sia nel prendere troppo seriamente ciò che viene detto sia nel parlare di censura”, sottolinea Willie Peyote (che parteciperà al Festival di Sanremo con il brano Grazie ma no grazie. “Il rap ha un problema di machismo e sciovinismo che porta a comportamenti tardoadolescenziali anche in uomini che non hanno l’età per farlo, ci vorrà tempo. Però ci stiamo lavorando”.
La radice del problema
Poi il cantante ci tiene a precisare che il problema non sono i rapper ma la società in cui viviamo. I cantanti veicolano verosimilmente il problema, che però è radicato da tempo nel nostro modo di vivere. “Non è vero che i rapper sono così sordi alle polemiche”, commenta Willie Peyote. “Prendersela con loro è un giochino facile che prima si faceva con le rockstar, ma la musica è un racconto e i rapper non sono la causa. Dovremmo chiederci invece perché nella nostra società esista un problema di maschilismo e patriarcato”.