Piero Piazzi avverte che la moda ha bisogno di rallentare e riflettere, perché c’è confusione, perché il sistema è messo in crisi da molte difficoltà, e i social network giocano un ruolo primafrio in questa confusione. A parlare in un’intervista a Repubblica è uno dei ‘pilastri’ del settore, che nei sui oltre quarant’anni da agente di modelle, ha scoperto tra le altre Marpessa, Carla Bruni, Monica Bellucci, Mariacarla Boscono. È l’agente di Naomi Campbell, ha lanciato Kate Moss e Lea T.
Evitare gli stereotipi
Ma le modelle sono cambiate, non sono più quelle di una volta. Piero Piazzi spiega che ciò “che la gente non capisce, è che abbiamo sempre sognato. Da piccoli sognavamo le Barbie e Pippi Calzelunghe poi, crescendo, gli attori, le rockstar e anche le top-model. Fu Gianni Versace a creare il fenomeno facendo sfilare tra le sue indossatrici una fotomodella, Linda Evangelista. Prima le due carriere erano separate“. Il celebre agente parla poi della bellezza, che spesso nella moda è fatta di stereotipi. Che vanno evitati “imparando a cogliere il potenziale nascosto. Mi ricordo quando Monica Bellucci si presentò in agenzia: aveva addosso un maglione di mohair bianco con il collo macchiato di fondotinta, ma aveva un volto da madonna, mozzava il fiato. O il mio primo incontro con Mariacarla: una bellezza e una personalità esplosive, da gestire con cura. Ci hanno detto molti no, prima del successo. Penso a quando convinsi Pino Lancetti a usare, per una sua sfilata a Roma, un’esordiente alta poco più di un metro e sessanta. Gli promisi che sarebbe diventata una star: era Kate Moss“.
Ipocrisia in passerella
Ma alla domanda se oggi non sia più semplice ‘con tutto questo parlare di diversità e inclusività in passerella’, Piero Piazzi commenta deluso: “Appunto, se ne parla e basta. Infatti, è tutto scemato. Che ipocrisia“. Ma perché? Quali sono le ragioni, che cosa è accaduto? Il presidente della Women Management commenta: “Per me la moda è un’energia vera, con uno scopo. Invece, tutto questo esaltare le taglie curvy e le modelle agée, penso sia energia “vuota”, senza un reale scopo. E io non illudo una persona solo per mollarla dopo due mesi perché non è più trendy“. E sul perché certe dinamiche accadano, Piero Piazzi spiega deciso: “La confusione che domina nel sistema. In questo i social media hanno un ruolo fondamentale, perché falsano le aspettative, generando un ideale irreale e perciò irraggiungibile. Non sono certo contro la chirurgia plastica, ma non ne ho mai vista tanta in giro come ora. Si dovrebbe rallentare e riflettere su che messaggio si vuole dare“.
Fonte: Repubblica