Paola Lezzi è attualmente giudice nel talent show X Factor e ha pubblicato la sua autobiografia Sisters, edita da Rizzoli, che racconta il percorso artistico con la sorella Chiara. Al settimanale Grazia parla della sua scelta di non avere figli e della separazione dal duo musicale Paola & Chiara: “Ho scelto di non averli perché la famiglia è una cosa seria, un impegno che io non sentivo di prendermi”.
Ho dovuto prendere farmaci
La separazione dal duo musicale ha segnato un momento cruciale nella vita: “Due o tre anni dopo è arrivata la botta. Una depressione infida, che non ho riconosciuto subito. Ero sempre triste, non ero più io. Da anni seguivo un percorso di psicoterapia, ma ho capito che quelle sedute non bastavano per la nuova sfida. Ho dovuto prendere farmaci, curarmi. E’ durata otto, nove mesi. Poi a poco a poco ne sono uscita. Al punto che nel 2020 sono stata a Stoccolma qualche mese da sola, a fare esperienze musicali, a conoscere produttori e musicisti”.
Libertà e scelte personali
Quando alla cantante viene chiesto se qualcuno abbia mai tentato di mettere paletti alla sua libertà con fermezza risponde: “No. A partire dai miei genitori ho sempre trovato persone che hanno rispettato le mie scelte. Ma diventando adulta le pressioni, anche non esplicite, le ho percepite in forma di curiosità. Come succede a tutte le donne senza figli, sento sempre aleggiare la domanda: perché? Agli uomini non lo chiedono. E ciò mi dà fastidio. Quanto ai figli, ho scelto di non averli perché la famiglia è una cosa seria, un impegno che io non sentivo di prendermi. Non riesco e non posso vivere troppe vite, anche se so che comporta qualche rinuncia. Ma oggi sono felice di quello che ho”.
Paola Lezzi condivide la sua vita con Paolo Santambrogio, un fotografo e regista con cui sta insieme da ben 15 anni. Si sono conosciuti su MySpace: “Paolo era su un set fotografico con un dj che si mise in contatto con me su quel social, per salutarmi. Il mio compagno ha uno stile un po’ alternativo e rock: senza la spinta di qualcuno non avrebbe mai considerato una come me, che faceva pop music. Cominciò a scrivermi. Poi scoprii che era un bel ragazzo dagli occhi azzurri e dai colori chiari, vichinghi, che piacciono a me. Ma ero single da poco, dopo una storia travagliata durata sei anni, volevo andarci piano e mi sono detta: vado sulla Rete e vedo che foto fa questo tizio. Se sono brutte non gli rispondo. E invece erano belle e dopo un periodo di corteggiamento ci siamo visti. Non ci siamo più lasciati”.
“A seconda dei momenti ci siamo più o meno capiti. Ma direi che siamo cresciuti insieme, facilitati da una passione comune: la fotografia. Amiamo gli Anni 90, il periodo d’oro di Steven Meisel, Helmut Newton, Peter Lindbergh. Paolo sul lavoro è preciso, maniacale, e vorrebbe, quando mi fotografa, che gli leggessi nella mente. Non è uno che ti copre di complimenti mentre sei sul set, ma è di una bravura straordinaria, quindi mi fido ciecamente di lui”.