Il codice di autoregolamentazione del Comitato media e minori, unica autorità governativa sul tema, dopo oltre venti anni, è stato rinnovato. L’obiettivo è l’adeguamento alle innovazioni tecnologiche e al nuovo scenario televisivo.
Il nuovo testo, che rafforza la tutela nei confronti delle categorie interessate, è stato votato dal Comitato insieme alle maggiori emittenti e associazioni di settore (Rai, Mediaset, La7, Confindustria Tv, Aeranti Corallo). Ora, in base alla nuova legislazione, una volta che sarà ratificato dal ministero del Made in Italy, sarà valido per tutte le realtà con responsabilità editoriale.
Il commento di Marzetti
Il presidente del Comitato Jacopo Marzetti ha detto all’Ansa che il nuovo codice è stato presentato al governo il 20 novembre 2023 ed è stato fatto appositamente “nella Giornata mondiale dei diritti del fanciullo, che non deve contenere solo proclami, ma fatti concreti in un momento in cui i ragazzi ne hanno estremamente bisogno“.
Il presidente ha specificato che anche se si tratta di un “piccolo passo, occorre andare nella direzione di far tornare la televisione ad essere non solo mezzo di informazione, ma un mezzo strutturato per tutte le età, dall’infanzia all’adolescenza. Infatti soprattutto gli adolescenti vedono sempre meno la tv concentrandosi sul web e sui social. Questi ultimi ancora non hanno una disciplina vera e propria e sono meno controllati e meno sicuri rispetto alla televisione, che anche grazie a questo codice andrà nella direzione di prestare massima attenzione affinché i suoi contenuti siano a prova di minore“.
Le innovazioni del nuovo testo
Pur mantenendo la struttura attuale, il nuovo codice introduce “innovazioni, che rafforzano l’attenzione riservata verso il pubblico dei minori. È ampliata la platea dei fornitori di servizi media audiovisivi aderenti al Codice e sono inclusi i servizi non lineari offerti dagli editori. Per quanto riguarda i contenuti, gli editori si impegnano ad adottare criteri e livelli condivisi di classificazione di programmi da sottoporre anche a revisione periodica. Ciò consentirà di promuovere una maggiore uniformità di settore.
Quale misura di garanzia resta la fascia ‘protetta’ di programmazione 16.00-19.00 per le reti generaliste.
Fonte: Ansa