Milly Carlucci ha parlato in un’intervista a Vanity Fair della disparità di trattamento tra Guillermo Mariotto e Angelo Madonia: “Se c’è stato un trattamento diverso per Mariotto rispetto a Madonia? Certamente sì, perché le situazioni erano diverse. La conduttrice ha dichiarato che le situazioni non possono essere paragonate. Nonostante le critiche ricevute è convinta di aver agito con coerenza: “A Ballando con le Stelle, non si tratta solo di spettacolo, ma anche di creare un ambiente che valorizzi le persone e i rapporti umani. Questo, però, non significa che non si debbano affrontare i problemi quando emergono. È sempre una questione di equilibrio e di rispetto reciproco”.
Differenze nei Ruoli
“La questione legata ad Angelo riguarda il nostro approccio professionale e il ruolo fondamentale che un maestro di ballo deve svolgere. A Ballando con le Stelle, il maestro non è solo un coreografo o un tecnico: è un coach, un supporto psicologico e un punto di riferimento per l’allievo. Deve essere presente in ogni momento, non solo per insegnare i passi di danza, ma anche per creare una connessione e costruire un team solido. Quando questo impegno viene meno, si infrange uno dei valori fondamentali del programma“. Sull’uscita di Angelo Madonia: “Ci siamo lasciati in ottimi rapporti. Gli ho offerto la possibilità di concordare l’uscita, lasciando a lui la decisione su come comunicarla. Questo dimostra che non c’è stato alcun rancore o mancanza di rispetto. Non potevamo ignorare una problematica che avrebbe potuto influenzare negativamente l’equilibrio del programma e creare un precedente pericoloso per gli altri concorrenti e maestri”.
Un momento molto difficile
La Carlucci ha espresso comprensione per Mariotto, spiegando perché non siano stati presi provvedimenti nei suoi confronti: “Guillermo sta attraversando un momento molto difficile, di cui non mi sento di parlare pubblicamente. È una persona che fa parte della famiglia di Ballando e, come si fa con gli amici veri, abbiamo scelto di stargli vicino. Quando qualcuno che consideri parte del tuo mondo vive un periodo complicato, è giusto tendere la mano e offrirgli sostegno. Questa è una questione umana, non professionale”.