Nella presentazione della nuova stagione di Doc – Nelle tue mani, Luca Argentero svela qualche aneddoto sui temi trattati nelle puntate della popolarissima serie TV che andrà in onda su Rai1 a partire dall’11 gennaio 2024. L’attore ospite a Domenica In, ha dichiarato: “Vorrei fare solo il papà. Mia moglie Cristina, un regalo“.
Emozionarsi per emozionare
“Il mio compito è quello di mantenere il livello delle prime due stagioni, sia da un punto di vista tecnico sia da quello narrativo. Tecnicamente si chiama naturale evoluzione che va di pari passo con il gusto che evolve. Ogni tanto rivedo delle immagini della prima stagione: sembra che siano passati vent’anni! Il tempo corre veramente veloce. Posso garantire che almeno noi per primi ci siamo emozionati molte volte ed è la chiave per provare a emozionare qualcun altro. Sul set ci sono state delle giornate davvero divertenti io personalmente non vedo l ‘ora di vederle assieme al pubblico.”
Un tema della terza stagione è la gestione del potere
“Doc diventa primario e lo ritroviamo a gestire il suo reparto e subito si scontra con la grande tematica legata alla contemporaneità cioè l’importanza dell’essere “profittevoli”. Il problema è che mettere nella stessa frase denaro e salute non dovrebbe essere normale; invece, purtroppo, la tendenza della medicina è quello di diventare sempre più profittevole e quindi soppiantare un reparto di medicina interna che è fatto di osservazione, di lunga degenza e che, per il metodo di Doc, consiste nell’entrare in contatto con il paziente, conoscendolo, finché non sarà lui stesso a dare gli indizi giusti. Questo modo di fare stride completamente con la nuova medicina moderna, che è una medicina più veloce, più specializzata, settoriale fatta di tecnologie sempre più avanzate e sempre più costose. Così è inevitabile che ci sia uno scontro e questo è uno dei grandi dei grandi temi di questa stagione.“
La squadra di Doc come una famiglia
“Un altro tema è il modo di stare al mondo di Doc, di mettersi a creare una squadra attorno a sé che diventa una famiglia. Questa è sempre stata la sua prerogativa per tutta la seconda stagione: la lotta per la squadra e il non accettare di farsi chiamare “prof”, ovvero la dimostrazione che lui si sente parte della squadra, non il capo, anche se poi lo diventa naturalmente. Ma di fatto ama più la squadra di se stesso, quindi è semplicemente Doc. Questo personaggio mi è capitato in un momento molto particolare della mia vita ed è forse uno dei motivi per cui ci sono entrato in questo modo.”