Lily Collins, è su Netflix con la nuova stagione di Emily in Paris. I primi cinque episodi sono usciti a ferragosto per ottenere in poche ore il primo posto delle classifiche della piattaforma. Nella nuova stagione di Emily in Paris, finalmente fa coppia con Gabriel, che pensa invece di aspettare un bambino dalla sua ex. La seconda parte uscirà il 12 settembre, vedrà arrivare Emily a Roma. Con lei, sarà presente anche una parte del cast e due attori italiani: Raoul Bova, ed Eugenio Franceschini. Emily andrà con Franceschini in Vespa per le strade di Villa Borghese, in un chiaro riferimento a Vacanze Romane.
“Emily per la seconda volta arriva in una città straniera, ma adesso è diventata molto più europea. A Roma non sarà un pesce fuor d’acqua. Affronterà nuovi personaggi, nuovi drammi, prenderà nuove decisioni. Per la prima volta la vedremo davvero mettere da parte il cellulare e godersi il momento” ha anticipato Lily Collins a Vanity Fair. L’attrice ha apprezzato moltissimo Roma e infatti dice: “Ho trascorso tre settimane splendide. Stava per arrivare la bella stagione e tutti intorno a me hanno iniziato a indossare pantaloncini e maglietta. Mi piace molto l’Italia, credo che ti permetta una qualità della vita molto alta. Roma è una delle città più romantiche al mondo. Mi piace vagare con mio marito e il nostro cane per le strade“.
“Emily in Paris mi ha resa più europea”
Uno degli effetti benefici di Emily in Paris, per la Collins è stata proprio la possibilità di apprezzare la cultura europea. L’attrice è nata in Inghilterra, ma è cresciuta a Los Angeles. “L’America è casa mia, ma oggi mi sento molto europea nel cuore. Prendere parte a Emily in Paris mi ha permesso di vivere part-time in Europa. Mi è piaciuto molto e dopo qualche tempo mio marito e io ci siamo trasferiti a Copenaghen. Lì sento che le mie spalle si abbassano, che il mio corpo si rilassa, respiro con più calma e mi sento leggera” dice.
Parlando del suo matrimonio, avvenuto tra una stagione e l’altra di Emily in Paris, Lily Collins dichiara: “Il matrimonio è un viaggio personale. Credo che sposarsi significhi dare il via a un’unione definitiva. Sono sempre stata molto indipendente. Adesso ho imparato a fare affidamento su qualcun altro. Mi piacerebbe arrivare a conoscere me stessa così a fondo da capire quando dire di no, quando riposare, quando lavorare. È molto facile restare intrappolati in una vita in cui si dice sempre di sì. Io non voglio ritrovarmi a comportarmi come un robot, perché se continui a spingere te stesso al limite arriverà un momento in cui ti spezzi. “