Il reggaeton rischia di sparire?

Una causa legale per plagio coinvolge oltre 100 tra gli artisti più famosi.

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Musica

Per quanto possa sembrare incredibile, una causa legale attualmente in svolgimento negli Stati Uniti potrebbe portare alla fine di un intero genere musicale: il reggaeton. Un giudice federale, infatti, ha negato a sorpresa la mozione di archiviazione per una massiccia causa sul copyright che prende di mira oltre mille canzoni reggaeton di artisti riconosciuti a livello mondiale come Bad Bunny, Daddy Yankee e J Balvin.

Le accuse sostengono che questi artisti (e molti altri) e altri abbiano partecipato alla violazione illegale delle percussioni strumentali di Fish Market, una canzone pubblicata nel 1989 dai produttori giamaicani Cleveland “Clevie” Browne e dal defunto Wycliffe “Steely” Johnson. Il caso aggrega numerose cause legali individuali contro artisti reggaeton che si sono succedute nel tempo nei confronti di gente come Danny Ocean, Zion y Lennox e altri, sempre intentate da Browne e dagli eredi di Johnson. Ma come nasce questa storia?

Un brano del 1989 “quasi” dimenticato

Browne sostiene che questi artisti hanno attivamente violato il pattern di batteria di Fish Market, descritto nel documento come “una cassa, un rullante e un charleston programmati che suonano un pattern di una battuta; strumenti a percussione, tra cui un tamburello che suona per l’intera battuta, un tom sintetizzato che suona sui movimenti uno e tre, e timballi che suonano un rullo alla fine di ogni seconda battuta e improvvisazione libera sullo schema per tutta la durata della canzone; e una nota di basso in Si bemolle (si bemolle) sintetizzata sui tempi uno e tre di ciascuna battuta, che segue il suddetto schema di tom sintetizzato”.

Il documento originale di 228 pagine afferma che questa combinazione è “originale per il signor Browne e il signor Johnson ed è stata rivoluzionaria al momento della sua creazione”. Continua elencando numerosi casi in cui il modello è stato utilizzato da artisti famosi senza dare il giusto credito a Browne e Johnson. Entrando nel dettaglio, la denuncia segue una linea temporale in cui Fish Market di Browne e Johnson è stato ulteriormente resa popolare dalla star giamaicana Shabba Ranks per la sua traccia del 1990 Dem Bow, portando alla creazione del soprannome del beat e del genere in generale. Per l’appunto, “reggaeton”.

Archiviazione respinta

Molti degli artisti citati nel documento hanno chiesto l’archiviazione del caso. Gli avvocati di Bad Bunny hanno respinto categoricamente le accuse, affermando che si sta cercando di “monopolizzare praticamente l’intero genere musicale reggaeton”. Ma lo scorso mercoledì 29 maggio, il giudice distrettuale americano André Birotte Jr. ha respinto quasi tutte le mozioni di rigetto della causa consolidata sulla base del fatto che la denuncia di 228 pagine soddisfaceva i requisiti procedurali.

Uno scenario da incubo (musicale)

“La corte è impreparata in questa fase ad esaminare la storia dei generi reggaeton e dancehall e ad analizzare le caratteristiche dei generi per determinare se gli elementi comuni tra le opere in presunta violazione e le opere in questione siano comuni, e quindi non tutelabili, per una questione di legge”, ha detto il giudice Birotte, citato da Court House News. Il caso sarà ora portato in giudizio in un processo vero e proprio, in cui entrambe le parti si scambieranno prove, raccoglieranno deposizioni e cercheranno testimonianze. In caso di una vittoria piena di Browne e degli eredi di Johnson, gli artisti reggeaton (e le loro etichette discografiche) potrebbero essere costretta a pagare royalties miliardaria (in dollari), mettendo di fatto la pietra tombale su un intero genere musicale e aprendo strade da incubo per tutti gli altri.

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