Charlie Gnocchi: “Guardare il Grande Fratello fa schifo”

"Uno degli spettacoli più terribili che si possano vedere".

Charlie Gnocchi Il Grande Fratello guardarlo fa schifoCharlie Gnocchi Il Grande Fratello guardarlo fa schifo
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Charlie Gnocchi ha partecipato al Grande Fratello nel 2022 come concorrente, ma sembra che l’entusiasmo messo come partecipante non sia proprio lo stesso di quello vissuto come semplice spettatore. Due anni dopo la sua partecipazione, ha pubblicato un libro intitolato O Tutto O Niente! Manifesto Degli Artisti Scriteriati, pubblicato da CN e nell’intervista a Bagheera, il morning show di Bussoletti e Arianna Caramanti, ha avuto l’opportunità di parlare del suo libro e della sua esperienza al reality.

“Mi pagavano per parlare e mangiare gratis”

Cosa penso del Grande Fratello? Farlo è divertente, guardarlo fa schifo. Io ero là in vacanza ma è uno degli spettacoli più terribili che si possano vedere. L’ho fatto nel 2022, ma non mi pento di esserci andato. Quando stavo là, cercavo di capire un po’ cosa può fare uno che non va a lavorare e non ha obblighi familiari. Per me sono stati tre mesi di relax senza dover fare i piatti o accompagnare i figli“. Charlie Gnocchi ha apprezzato il fatto di essere pagato per socializzare, mangiare gratuitamente e divertirsi: “Io sono a disagio ovunque mentre al GF mi sentivo a casa, pur di non lavorare accettavo i tre mesi di telecamere. Mi pagavano per parlare con la gente, mangiare gratis e divertirmi. Il prezzo da pagare sono i social, ma non è una grande sofferenza come dicono in molti”.

Il comico e conduttore radiofonico spiega che il suo libro è stato scritto in un solo giorno con l’intelligenza artificiale, in particolare di ChatGPT: “Questo libro “O tutto o niente! Manifesto degli artisti scriteriati” l’ho scritto in un solo giorno grazie all’Intelligenza Artificiale, Chat GPT. Ho potuto così comporre velocemente questo manifesto che si rifà a quello dei dadaisti, dei surrealisti, dei futuristi e un po’ anche al manifesto garibaldino. Oggi tutti sono artisti, tutti possono fare un’operazione artistica con un cellulare o un computer. Per cui basta steccati. O tutto è arte o nulla lo è. Diamo spazio ai milioni di persone che si sentono artisti ed hanno voglia di esprimersi”.

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