Valeria Rossi: “Da bambina sono stata abusata”

"Ho deciso di parlarne per la prima volta nel libro ‘Come un cane bianco’"

Valeria Rossi: "Da bambina sono stata abusata"Valeria Rossi: "Da bambina sono stata abusata"
Protagonisti

Nell’estate del 2001, si sentiva solo la voce di Valeria Rossi e le tre parole “sole, cuore e amore” che venivano urlate a squarcia gola ogni volta che era possibile. Oggi Valeria Rossi è ancora legata al mondo della musica, ma solo come autrice di testi. Allontanatasi dalla ribalta e dalla showbiz, si occupa anche di progetti legati alla bioenergetica.

Valeria Rossi e le sue Tre Parole

Valeria Rossi ha incontrato La Repubblica per parlare dei suoi trascorsi e delle tre parole che l’ha resa famosa: “Se mi sono arricchita con ‘Tre Parole’? È una parola grossa. Allora c’è stato un bel ritorno tanto che ho comprato una casa ai miei genitori che non avevano nulla ed erano sempre stati in affitto. Oggi entra ancora qualcosa per i diritti” ha detto. La canzone ebbe un successo notevole, grazie alla sua melodia orecchiabile e al ritornello che si rifaceva ai classici canoni della musica italiana (cuoreamore). Proposta per la partecipazione a Sanremo giovani, inizialmente venne respinta. Trasmessa in radio, raggiungese la posizione numero 1 dell’airplay e vinse due dischi di platino.

Un abuso subito da Valeria quando era piccola

Valeria Rossi ha raccontato un episodio molto infelice della sua vita: “Da ragazzina, avevo appena 10 anni, sono stata abusata. Si tratta di una storia molto accidentata e dolorosa nella mia crescita. Ho deciso di parlarne per la prima volta nel libro, ‘Come un cane bianco’, proprio perché avevo bisogno di mettere questa vicenda in un contenitore. Perché situazioni come queste ti espongono e non è che si tirano fuori così, come se si fosse al mercato. Nel libro mi sentivo più protetta”. L’artista si è soffermata su come questa esperienza abbia orientato le sue scelte. “Oltre all’abuso in sé, un altro dramma per me è stato non avere sponde. Perché adesso ne stiamo parlando ed è importante farlo. Ma prima non bisognava parlarne, nemmeno in famiglia. E in una situazione in cui non capisci bene cosa sta succedendo e senti che c’è qualcosa che non va, ecco, ti senti abbandonata. Anche perché è successo in un ambiente che doveva essermi vicino, che doveva proteggermi. Per questo oggi tra i miei impegni c’è quello di aiutare e stare vicina a giovani donne vittime di abusi e maltrattamenti“.

Share