Sean Combs e l’omicidio di Tupac

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia secondo cui la famiglia di Tupac avrebbe assunto Alex Spiro per indagare su Sean Diddy Combs, come mandante nell’omicidio del rapper venticinquenne. Le accuse continuano a sommarsi nei confronti del rapper e produttore, il cui caso ha ormai raggiunto proporzioni di risonanza enormi.

La famiglia di Tupac e il mandato per le indagini

Alex Spiro, uno degli avvocati più potenti di Hollywood, sarebbe stato chiamato dalla famiglia di Tupac per indagare su Sean Diddy Combs. Il rapper Tupac, all’anagrafe Tupac Amaru Shakur, venne ucciso nel settembre del 1996, quando aveva solo venticinque anni, durante una sparatoria a Las Vegas. Il caso, conseguenza della faida hip-hop tra East Coast e West Coast, è rimasto irrisolto fino al 2023, quando Duane Keith ‘Keffe D’ Davis, membro della banda dei Compton Crips, è stato arrestato e accusato dell’omicidio. L’uomo, che verrà processato nel marzo 2025, sostiene che Sean Diddy Combs gli abbia offerto un milione di dollari per sparare a Tupac. Nonostante P. Diddy abbia negato di essere coinvolto nella faccenda, la famiglia di Tupac ha deciso di scendere in campo per procedere con le indagini.

Le accuse contro Combs nel mondo del rap

Davis non avrebbe fatto soltanto il nome di Tupac ma avrebbe attribuito a Sean Combs anche la morte di altri artisti come Notorious B.I.G.. Negli anni, altri rapper hanno accusato Combs nelle loro canzoni: J. Cole in She Knows, nel 2013, lo associava alle morti di Aaliyah, Left Eye e persino di Michael Jackson. Eminem, nella sua nuova canzone Fuel, lo accusa di essere uno stupratore e di avere a che fare con gli omicidi di Biggie e Tupac. Nonostante P. Diddy continui a dichiararsi non colpevole, non cessa l’attenzione mediatica nei suoi confronti né le accuse che gli vengono mosse. Di recente è intervenuta anche sua madre, Janice Combs, in un comunicato ufficiale, per prendere le parti del figlio ed esortare ad attendere un equo processo.