Durante le riprese di Joker: Folie à Deux, Joaquin Phoenix ha condiviso un aneddoto divertente riguardo alla sua nuova collega Lady Gaga. L’attore, che ha già vinto un Oscar per il suo ruolo nel primo film, ha rivelato che quando l’artista lo ha sentito cantare per la prima volta, “le è andato di traverso il caffè”.
Il ritorno di Arthur Fleck
Joaquin Phoenix tornerà a vestire i panni di Arthur Fleck nel sequel di Todd Phillips, Joker: Folie à Deux. Lady Gaga interpreterà invece una nuova versione di Harley Quinn, la storica compagna di Joker. Il film verrà presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 e sarà disponibile nelle sale cinematografiche a partire dal 2 ottobre 2024. Joker 2 si preannuncia come un’opera radicalmente diversa dalla precedente, non solo per la sua trama, ma anche per la struttura musicale. Questo sequel sarà infatti un musical, con canzoni interpretate da Joaquin Phoenix e da Lady Gaga. Il film sarà distribuito da Warner Bros.
Stupita dalle abilità canore
Nel corso di una recente intervista concessa a Empire, Joaquin Phoenix ha rivelato l’inaspettata reazione della sua co-star Lady Gaga quando lo ha sentito cantare per la prima volta sul set. L’attore in modo ironico ha detto: “Mi sembra di ricordare che le sia andato di traverso il caffè la prima volta che ho cantato, quindi è stata una bella sensazione, è stato emozionante e mi ha fatto sentire sicuro di me”. Lady Gaga, ha continuato l’attore, “è sempre stata molto incoraggiante”, e gli ha persino detto: “Segui quello che senti, va bene. Per qualcuno che non è un interprete in quel senso, può essere… scomodo farlo, ma anche molto elettrizzante”. La popstar affronta una nuova e intrigante sfida interpretativa, quella di armonizzare il suo canto con la narrazione di un musical e ha spiegato: “La gente mi conosce con il mio nome d’arte, Lady Gaga, giusto? Sono io come interprete, ma questo film non è così: sto interpretando un personaggio. Quindi ho lavorato molto sul modo in cui cantavo, affinché venisse da Lee e non venisse da me come interprete”.